giovedì 10 novembre 2016

Siamo un pò tutti sociologi. O forse pensiamo e basta.



Non siamo sicuramente all’altezza di capire cosa sia successo dai nostri amici oltreoceano: primo perché non siamo lì e non facciamo parte di quel popolo. Ieri riflettevo sul fatto che tutti gli amici americani con cui ho chiacchierato, che non la  pensavano tutti allo stesso modo, che  non si conoscono tra loro e non si sono parlati, tutti mi hanno detto: comunque sia andata, il paese lo facciamo noi tutti i giorni con il nostro  impegno. Devo ammettere che ho sorriso: e mi sono chiesta se fosse l’opinione comune perché è l’idea che sta serpeggiando e viene fatta serpeggiare, e ciascuno la fa propria come se l’avesse appena pensata autonomamente; oppure se veramente ci credano, se veramente abbiano questo grande orgoglio e questo grande senso di appartenenza al loro paese. Giuro, non lo so. Non l’ho chiesto agli amici perché non mi sembrava carino.
L’altro buon motivo per cui non siamo all’altezza di capire è che, ovviamente, non siamo appunto all’altezza: culturalmente, intendo. Sicuramente la prima percezione di noi profani, e anche Ultimi, per cui l’idea di base rimane un pochino quella che tanto per noi nulla cambia mai, comunque, e che brutto pensiero con cui convivere; la prima percezione, dicevo, è stata quella che i soldi tutto possono. Innegabile miraggio per tutti: se lui è così, lo diventeremo anche noi. E mi sa che, in questo modo, si spiegano mille cose che non c’entrano niente l’una con l’altra: ad esempio perché si facciano certe scelte istituzionali,  perché si prova a cambiare ma c’è sempre qualcosa di più forte e di più in alto che piano piano, in maniera più o meno conclamata, o più o meno subdola, fa sempre girare il tutto verso una direzione che a qualcuno porti più ricchezza. E basta. Insomma, questo è il pensiero di noi Ultimi.
L’ultimissimo pensiero che mi viene è che abbiamo un bel da dire che gli Americani siano matti: perché forse, in passato, potremmo ricordarci che anche noi abbiamo fatto scelte analoghe. Sicuramente più in piccolo, sicuramente una roba più ‘de noartri, però il succo era quello lì, o no? Questo è un grande imprenditore e condurrà il Paese come conduce i suoi affari e ne trarremo vantaggio tutti. Tutto sommato, appunto in piccolo, l’idea è quella.
Noi abbiamo portato avanti la giornata: Fabullo avanza appunto tra le crisi. Ogni tanto, nei momenti più lucidi, o forse meno stanchi, arriviamo a dire che fa perfino miracoli con quanto sta male: come faccia ad essere lucido con quello che ha in testa, come faccia a concentrarsi anche per un’ora di seguito, come faccia. Allora, in momenti veramente che durano attimi, viene da dire che chissà, si trovassero mai delle quadre non tutto sarebbe perduto, perché lui ogni giorno ci prova, e tira fuori cose nuove che stupiscono tutti. Quei pensieri che, però, uno non si permette quasi di pensare.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
GALASSIE DI INCROCI POSITIVI XXXXXXXXXXXXXXX

Luana ha detto...

Fabullo è un guerriero e lo ha dimostrato più e più volte. Forza Fabullino, rimango dell'idea che un giorno si possa davvero trovare una quadra per rendere il tuo mondo migliore e farti apprezzare di più ciò che ti circonda.
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Un abbraccio stritolatore a lui e agli Aimo tutti!

Nonna Roby ha detto...

Angela sempre saggia, coglie il punto della situazione odierna…
Se non ci fossero più le crisi...sarebbe tutt’altra cosa! Noi incrociamo a manetta per questo! Un abbraccio grande e pensieri positivi <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3