Non siamo sicuramente all’altezza di capire cosa sia
successo dai nostri amici oltreoceano: primo perché non siamo lì e non facciamo
parte di quel popolo. Ieri riflettevo sul fatto che tutti gli amici americani
con cui ho chiacchierato, che non la pensavano
tutti allo stesso modo, che non si
conoscono tra loro e non si sono parlati, tutti mi hanno detto: comunque sia
andata, il paese lo facciamo noi tutti i giorni con il nostro impegno. Devo ammettere che ho sorriso: e mi sono
chiesta se fosse l’opinione comune perché è l’idea che sta serpeggiando e viene
fatta serpeggiare, e ciascuno la fa propria come se l’avesse appena pensata
autonomamente; oppure se veramente ci credano, se veramente abbiano questo
grande orgoglio e questo grande senso di appartenenza al loro paese. Giuro, non
lo so. Non l’ho chiesto agli amici perché non mi sembrava carino.
L’altro buon motivo per cui non siamo all’altezza di capire è
che, ovviamente, non siamo appunto all’altezza: culturalmente, intendo. Sicuramente
la prima percezione di noi profani, e anche Ultimi, per cui l’idea di base
rimane un pochino quella che tanto per noi nulla cambia mai, comunque, e che
brutto pensiero con cui convivere; la prima percezione, dicevo, è stata quella
che i soldi tutto possono. Innegabile miraggio per tutti: se lui è così, lo
diventeremo anche noi. E mi sa che, in questo modo, si spiegano mille cose che
non c’entrano niente l’una con l’altra: ad esempio perché si facciano certe
scelte istituzionali, perché si prova a
cambiare ma c’è sempre qualcosa di più forte e di più in alto che piano piano,
in maniera più o meno conclamata, o più o meno subdola, fa sempre girare il
tutto verso una direzione che a qualcuno porti più ricchezza. E basta. Insomma,
questo è il pensiero di noi Ultimi.
L’ultimissimo pensiero che mi viene è che abbiamo un bel da
dire che gli Americani siano matti: perché forse, in passato, potremmo
ricordarci che anche noi abbiamo fatto scelte analoghe. Sicuramente più in
piccolo, sicuramente una roba più ‘de noartri, però il succo era quello lì, o
no? Questo è un grande imprenditore e condurrà il Paese come conduce i suoi
affari e ne trarremo vantaggio tutti. Tutto sommato, appunto in piccolo, l’idea
è quella.
Noi abbiamo portato avanti la giornata: Fabullo avanza
appunto tra le crisi. Ogni tanto, nei momenti più lucidi, o forse meno stanchi,
arriviamo a dire che fa perfino miracoli con quanto sta male: come faccia ad
essere lucido con quello che ha in testa, come faccia a concentrarsi anche per
un’ora di seguito, come faccia. Allora, in momenti veramente che durano attimi,
viene da dire che chissà, si trovassero mai delle quadre non tutto sarebbe
perduto, perché lui ogni giorno ci prova, e tira fuori cose nuove che
stupiscono tutti. Quei pensieri che, però, uno non si permette quasi di pensare.
Buona giornata.
Angela
3 commenti:
FORZA RAGAZZO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
GALASSIE DI INCROCI POSITIVI XXXXXXXXXXXXXXX
Fabullo è un guerriero e lo ha dimostrato più e più volte. Forza Fabullino, rimango dell'idea che un giorno si possa davvero trovare una quadra per rendere il tuo mondo migliore e farti apprezzare di più ciò che ti circonda.
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Un abbraccio stritolatore a lui e agli Aimo tutti!
Angela sempre saggia, coglie il punto della situazione odierna…
Se non ci fossero più le crisi...sarebbe tutt’altra cosa! Noi incrociamo a manetta per questo! Un abbraccio grande e pensieri positivi <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
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