lunedì 30 ottobre 2017

Certo che siamo proprio noiosi.

Riparte una nuova settimana: il che ogni tanto ci fa pensare a tante cose. Per esempio al fatto che, per chi ha dei parametri didò, che si modellano, come i nostri, non si capisce tanto bene a cosa porti iniziare qualcosa. Ma Signora Mia, ma meno male che le dice lei le cose, così non si sente sempre oppressa dal sistema: il non avere obbiettivi è proprio il primo segno di depressione, e non è che può dare la colpa a noi se lei è depressa.
Già, indubbiamente: venerdì in onlus è stato un nuovo momento di puntualizzazione con le famiglie e gli operatori sui bilanci settimanali, che sono ovviamente legati alla scuola. Con gli operatori, che producono scartoffie e prendono appuntamenti, e madri consapevoli che, in troppi casi, si mandano i bambini speciali a scuola solo per non farli stare a casa: l’idea che esista l’insegnante preparato a particolari tipologie di apprendimento è assolutamente un’eccezione. Per fortuna le eccezioni avvengono, ma rimangono tali: per l’appunto eccezioni.
Adesso, che è quasi novembre, possiamo definire terminata la fase del Sostegno al Sostegno, per cui la Mamma Isterica deve passare svariate ore a scuola per “il corretto inserimento”. Una Mamma Isterica, venerdì appunto, mi raccontava che ha dovuto respirare molto ma molto profondamente quando, in una delle svariate ore di “corretto inserimento” un insegnante le ha chiesto: e lei che lavoro fa di bello nella vita? Oggi, guardi, ho un’attività bellissima che posso fare a minuti alterni, quando ne ho voglia, ad esempio quando non mi chiedete di stare qui. Non ha risposto così, non si può, si sa.
Quindi, assodata la fase parcheggio (non si dice, non si dice!), adesso comincia la fase molto più tecnica, quella che vi ho già contato: quella sul programma effettivo da svolgere, per cui gli operatori continuano a ricevere le stesse domande e a dare le stesse risposte, che, per la loro stessa natura, di essere sempre quelle, non si capisce dove vadano a finire.
Veniamo al punto? E dài!!!!!
Così è successo che un insegnante ha spiegato che adesso è tutto molto più chiaro e che, quindi, ci si può organizzare per impostare il tutto e che, dopo Natale, saremo pronti per iniziare il programma in maniera effettiva. Intanto capiamo anche se le graduatorie scorrono ancora e se io rimango qui.
Diciamo la verità: a tutti noi è capitato di prenotare per noi stessi o per un familiare un esame importante, per cui la lista di attesa era di 10 mesi. Ditemi che il primo pensiero non è stato: beh, magari si muore prima e il problema si risolve.
Ecco, qui le proporzioni sono diverse, ma il punto di partenza è simile.
Così gli operatori hanno fatto il solito verbale dell’incontro, scrivendo che L’attuazione effettiva delle indicazioni può essere operativa solo nel mese di gennaio, secondo dichiarazione del corpo docente.
Perché gli operatori sono maligni, si sa. Hanno anche imparato a scrivere in maniera inattaccabile, sapete com’è (emoticon che strizza l’occhio, ci vuole!).
Il verbale viene mandato a tutti i presenti, ma anche a Quelli Che Sanno, cioè i coordinatori, che l’hanno letto, e si sono mortalmente offesi: perché sono tutte bugie e non funziona così. Ma questo è stato dichiarato…. Ma scritto così non va bene.
Insomma, attimi di tensione, telefonate, discussioni.
Che, difficilmente, porteranno a soluzioni.
Per cui, da capo: venerdì c’era appunto il confronto con le Madri Isteriche, che chinano la testa e giurano con il sangue, e che riflettevano su questo argomento da depressi: oggi finisce una settimana e poi ne comincia un’altra, che roba interessante.
Potevo farla meno lunga e raccontare da subito, invece che partire dai parametri didò? E forse sì, potevo. Ma Signora, lei non parla mai delle situazioni che invece vanno bene, estremizza sempre tutto. Chissà se è perché, invece, si raccontano solo le situazioni più paradossali, ma che danno l’idea della media.
Insomma, è sempre una questione di parametri didò: per qualcuno probabilmente certe situazioni non sono mica così drammatiche, in fondo siamo gentili e non chiudiamo nessuno nello sgabuzzino. E ai depressi ossessivi, invece, sembra gravissimo che le specificità professionali non vengano rispettate.
E quindi? E quindi andiamo oltre: vi raccontiamo che ci sentiamo fortunati perché anche noi siamo sulle colline, circondati dai boschi, ma possiamo rimanere a casa nostra perché non bruciano. I Canadair passano avanti e indietro per la provvista d’acqua e nell’aria non c’è solo profumo di camini ma qualcosa di più acre. La Valle Orco, che sta bruciando, è qui dietro e la Valle Susa la vediamo da lontano, e vediamo il fumo, e, appunto, sentirsi fortunati è un modo giusto per cominciare la settimana.
Benediciamo tutto ciò che abbiamo, insomma.
Buona giornata.
Angela    

3 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZI!!!
FORZA FABULLO!!!
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mammadoni ha detto...

Angela sempre sul pezzo. Fantastica!!!
Forza Fabullo
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Nonna Roby ha detto...

Davvero c'è da sentirsi fortunati per essere a casa nostra senza incendi... e pensiamo ai circa 200 anziani evacuati dalla casa di riposo (alcuni malati di alzheimer)... Speriamo questa avventura finisca presto!
Un abbraccio. Incroci per tutto XXXXXXXXX
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