giovedì 5 ottobre 2017

Che vuoi che sia un attimo.

Fabullino ieri di buon umore: visti tutti i pasticci che ci sono stati in passato con l’introduzione di nuovi farmaci, ovviamente lo stiamo a guardare un pochino attenti. E ieri ci è proprio sembrato non avesse l’espressione di quando è molto disturbato. Niente pranzo perché era giornata corta, ma a cena ha decisamente mangiato volentieri. Certamente poco, non facciamo conti; e certamente sempre le stesse cose, alla faccia della dieta equilibrata: però, in una politica di ricalibratura delle aspettative, definibile come strategia di sopravvivenza, ieri possiamo dire di essere arrivati a sera meno sfatti.
Che linguaggio strategico, mia cara, stamani, dice LA PAOLA: come no, quello che dice tutto e niente, in cui siamo diventati tutti bravissimi. Però, almeno stavolta, ha in sé una verità: è ovvio che non ve la meno su come sarebbe bello avere il pomeriggio impegnato a correre come degli ossessi tra lavoro spesa e recupera il figlio a calcio karate scherma corso di turco applicato, e non dico che non sia un pensiero. Però è vero, giuro, che per noi è stata una giornata buona: siamo sempre lì, i parametri didò, modellate a piacer vostro, ma siamo andati a dormire senza trascinarci, non è mica poco.
Abbiamo anche avuto, per la carità, un momento oscillante tra la tenerezza e la pena infinita, se proprio devo raccontarvela tutta quanta: eravamo seduti a famiglia riunita tra poltrona e divano, ad ascoltare ridendo una serie di boiate della Michela e delle sue amiche, sostanzialmente un piano di risparmio che parte dalla riduzione delle ciambelle e arriva all’acquisto di qualcos'altro in gruppo, lì ci ho capito poco, ma il punto è che si rideva e Fabu guardava i cartoni e ci dava le spalle e cercava di sporgersi per capire anche lui. Così l’abbiamo girato e messo in cerchio anche lui. E ci arrivo alla fine della storia: perché Fabullo ha fatto una faccia felice, tra il Grazie perché non ci riuscivo da solo e volevo esserci e il Che bello che ridiamo. Che pena, mammasanta, è stato un pensiero di tutti, durato un nanosecondo di silenzio.
Ma appunto, un nanosecondo, vedete ben che potevo pure non raccontarlo, mica vogliamo discutere su quanto possa pesare un attimo.
Oggi si trotta parecchio perché andiamo in terapia. Però si mangia in mensa e ci giochiamo delle calorie in più.
Buona giornata.
Angela

4 commenti:

Luana ha detto...

Forza Fabiooooooo
non dico altro, mi impegno a incrociare!!
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BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZO!!!
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FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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mammadoni ha detto...

Forza fantasmagorica famiglia Aimo
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Nonna Roby ha detto...

Che bello che anche Fabio abbia partecipato alle risate familiari per i racconti umoristici di Michela!!! Che bello essere tutti insieme rilassati!!!
Che ci siano altri momenti così. XXXXXX
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XXXXXXXXXXXXXXXX con tanti bacetti per tutti!