martedì 30 luglio 2019

Casetta nostra.

A casa davvero: alla fine ieri mattina abbiamo rifatto tutte le medicazioni e le ferite non presentavano particolari problemi, dolori e ematomi nella media di un post intervento. L'ingegnere viene domani e non oggi: avessimo avuto poche ore davanti potevamo dire che stavamo lì per non fare un altro viaggio ravvicinato. E, per di più, si è persa la vena: e voleva dire martoriarlo per riprenderne un'altra; che era indispensabile i primissimi giorni per farlo bere quando dormiva sempre e dargli delle belle dosi di antibiotico, ma adesso si può pensare di provarci per bocca. E, soprattutto, senza i tubicini attaccati che si possono staccare facilmente, si può pensare di tenerlo seduto e non sempre nel letto: che è fondamentale per drenare quel pochino di catarro che c'è ancora dopo l'estubazione e per evitare pasticci di pelle; perché, con tutte le cautele e i materassi del mondo, qualche arrossamento stava cominciando. Anche perché a letto, con le ferite, alla fine le posizioni sono sempre più o meno quelle. 
Per cui, sostanzialmente, non c'erano altri motivi per stare in ospedale e i pediatri e l'epilettologa erano molto favorevoli al ritorno a casa. E domani alle due torniamo dall'ingegnere.
Fabullo è stato, ovviamente, il più felice delle galassie conosciute e non.
Ieri pomeriggio abbiamo fatto le urgenze, pediatra e farmacia. La Pediatra, Santa Subito, e nostro Mito Riconosciuto, ha già anche organizzato la rimozione dei punti sul collo per la prossima settimana con la sua sostituta.
È assai dura: primo, perché siamo stanchi ma stanchi ma stanchi. Secondo, perché Fabu ha poca resistenza, quindi lo dobbiamo mettere su e giù 400 volte al giorno. Terzo, perché metterlo su e giù richiede più tempo e fatica per le ferite, se lo prendiamo malamente ha dolore. Quarto, perché ha mal di pancia da antibiotico, nonostante le cose che gli diamo per contenere il problema, con tutta una serie di annessi e connessi aulici che non sto a descrivere. Quinto, l'antibiotico non vuole prendere ed è un miracolo se non lo vomita con tutto il resto che ha in pancia: e invece è da prendere, perché ha avuto 37.5 di febbre nelle prime giornate, che non si può neanche dire febbre, ma resta un intervento, e per di più con dei pezzi dentro; dobbiamo cercare di arrivare a venerdì compreso. 
Le cause di fatica ci sembrano sufficienti; le ultime due sono quelle che potrebbero portare ad un nuovo ricovero per prendere nuovamente una vena.
Insomma, sopravvivenza. 
Grazie Grazie Grazie per quanto ci state vicini.
Buona giornata.
Angela

5 commenti:

Luana ha detto...

Home sweet home
Forza Aimo! Forza Fabio!
Avanti così
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BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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delta ha detto...

Scrivo poco ma sappiate che vi seguo sempre e faccio un tifo sfrenato per voi. Un grande abbraccio.
Gianni.

Paola ha detto...

Bene!!!
L'aria di casa e' sempre la migliore
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Forza Fabioooo
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Forza Aimo!!!
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Nonna Roby ha detto...

“Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia...” così dice il poeta.
Certo non è facile neppure a casa l’assistenza di Fabio, però l’aria di casa aiuta tutti a sentirsi meglio.
Sono vicina con pensieri affettuosi e incroci XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
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