Massima efficienza.

Tabella di marcia: oggi si torna a scuola, ed è auspicabile che sia per un tempo bello lungo.

Ripartire con i compiti, già da ieri sera ci siamo messi di buona volontà: prima di cena vanno girate 5 pagine sul pc.

Nelle ore di Fabullo a scuola oggi partirà una girandola di cose da fare che deve essere di massima efficienza perché sono davvero tante e troppe: procedere con gli scatoloni perché al momento risulta impossibile mettere la macchina in garage  in quanto pieno dei suddetti; scartoffie onlus di tutti i tipi che mi sento in colpa da paura; scartoffie varie davvero urgenti, perché è arrivato la settimana scorsa il verbale della visita di invalidità ed entro un mese devo inserire dei dati nel sito dell’inps: che è più criptico del codice da Vinci, non ci si capisce mai un accidenti, ho aspettato che Fabu andasse a scuola altrimenti non avevo una dose di minuti abbastanza lunga per concentrarmi, e devo farlo alla veloce perché, se capisco che non capisco, ho il tempo di chiedere aiuto ad un patronato; insomma, tutte le cose sono importanti e quella è abbastanza urgente.

Poi: ieri mattina Fabullo ha fatto veramente ma veramente ammattire, mentre io e Michi facevamo i problemi con le equazioni. Di primo grado, ovvio, ma volevo piangere. Perché il primo ha guadagnato 7 volte più del secondo ma se passano i giorni il guadagno diventa 3  volte e cose così.

Per cui, non appena Fabullo si è addormentato un pochino, sono andata a zappare, che è tutto il mio mestiere: perché ci hanno regalato una piccola rosa che però stava diventando troppo grande nel vaso; così, ovviavia, sfoghiamo energie con la zappa e mettiamola qui fuori.

Ed è stato talmente divertente che, ieri pomeriggio, mentre eravamo al brico per gli specchi, ci siamo comprati rosmarino lavanda e menta, che di oggi devono per forza finire nell’aiuola; si zappa, insomma.

Tutto ciò farebbe dire che Fabullo sia partito per il collegio fino al prossimo semestre, e non che stia a scuola 5 ore, ecco. Poi oggi pomeriggio se ne va in terapia, perché ne ha bisogno davvero, povero piccino nostro.

Poi abbiamo uno specchio, e l’altro è ordinato: adesso bisogna piazzarlo.

Buona giornata.

Angela