Quando uno non sa cosa dire e nemmeno pensare.

Voi lo guardate il cartone del maiale Olivia? Non quella piaga da abbattere della Peppa, è Olivia, che invece è spettacolare, la bambina più simpatica della galassia. È una saggia, dice robe del tipo: Regola di Vita numero 47: prima di nascondere tuo fratello poppante cambiagli il pannolino.

Ecco, io propongo la Regola di Vita numero 31: quando  hai un pezzo di cioccolato mangialo; non bamblinare e mangialo, che una buona ragione c’è sempre proprio ma proprio in quel momento lì. In onore di Donna Paola.

Quindi siamo contenti, anche se ieri sera eravamo di nuovo tra il perplesso e il preoccupato. Anche lo stanco e il rassegnato. Perché comunque Fabu non l’abbiamo mica visto bene durante la giornata: tanto tanto tanto stanco, infastidito, sia a scuola che a casa che con la logopedista.

Procediamo con coerenza nel non capire niente: rintronato completo per l’aumento del farmaco, per quel po’ di crisi, perché ha ricominciato la scuola dopo chissà quanto, per la primavera e il caldo, perché da quanto abbiamo aumentato il frisium abbiamo qualche problema con la regolarità della pancia e lui si infastidisce da morire, perché perché perché.  E se è il farmaco, si abitua o no? E se non si abitua, dobbiamo accettare il fatto che migliori il tracciato e lui sia così?

Sicuramente la cosa migliore sarebbe lasciare stare per un paio di settimane abbondanti e rivalutarlo lì, quando ci saremo assestati sotto molti aspetti e non guardarlo tutti i momenti e starci male. E ricordarci che a quest’ora potevamo essere ricoverati con gli elettrodi in testa e invece no. Ricordarci che questo tracciato è stata un’ottima notizia. Invece che stare lì a guardarlo stanco morto e a girarci le mani una con l’altra.

Si vede che siamo noi che non ce la facciamo a ricordarci e a scegliere le cose migliori, e che siamo delle piaghe e tutta quella sorta di cose. Vabbè. Cioccolato.

Buona giornata.

Angela