Un pò bene e un pò male.

Andati e tornati, andata bene e male.

Bene perché la fisiatra ci è piaciuta da morire: gentile, simpatica, non ci ha trattato da isterici, brava nella valutazione e piena di buon senso.

Ha detto subito che tra gambetta e braccino è una bella lotta decidere cosa inoculare: però, considerato che sulla gambetta è probabile che ci sia da fare una fasciotomia chirurgica comunque, proviamo ad inoculare il braccino così vediamo come risponde e  ci organizziamo in futuro con il neurortopedico.

E lì è cascato l’asino: nel senso che, perché ‘sta botulina sul braccio abbia un senso valutabile,  è necessario inoculare otto muscoli. Che ovviamente sono molto piccolini, soprattutto sul polso,  e bisogna lavorare con attenzione; ergo, è fondamentale che Fabullino stia immobile.

Per altro, è abbastanza comprensibile se dopo al massimo il secondo buco, pure doloroso, con l’ago che si muove per cercare bene la fibra, è comprensibile che il bambino dia di matto e sia difficile da tenere fermo, e di buchi da fare ce ne sarebbero ancora parecchi.

Per cui è meglio fare questo lavoro con una piccola sedazione.

E lì volevo mettermi a piangere sulla pubblica piazza: adesso ci manda via, non ci vogliono nemmeno qui, vedrai.

E invece la dottoressa ha parlato con l’anestesista, che ha ovviamente detto che deve sentire la nostra cardiologa e valutare il tutto ma non ha detto di no in partenza. Questa cosa, per quanto sia solo una sedazione di pochi minuti, andrà fatta al San Giuseppe di Milano, un’altra struttura della stessa azienda, perché lì hanno una rianimazione pediatrica per qualunque evenienza: e la fisiatra chiederà di spostarsi lì per fare il lavoro di persona personalmente.

Adesso speriamo solo che davvero prendano contatti e tutta la macchina si muova in un tempo accettabile. Noi aspettiamo, aspettiamo sempre.

Comunque, insomma, la fisiatra non ci ha mandati via e l’avrei baciata: non solo, ma ha anche detto che anche secondo lei quel braccino non va lasciato perdere.

E poi: a questo punto, però, inoculiamo la gambetta, che almeno proviamo a tenere tutto buono fino a nuove decisioni. Sono solo tre buchini, i muscoli sono grossi, sarà tutto rapido, piange un pochino ma ce la facciamo.

L’avrei baciata per la terza volta. In realtà Fabullo ha pianto parecchio, era offeso, arrabbiato, le aveva tutte lui, povero piccino.

Ma almeno quella è andata.

Adesso ci facciamo 5 giorni di elettrostimolazione per far circolare bene la tossina nel muscolo, l’abbiamo già cominciata ieri. Sempre per quel motivo, dobbiamo fare stretching, perché tanto l’effetto funzionale, ammesso che ci sia, inizierà solo la prossima settimana: per cui abbiamo vigliaccamente deciso che lo stretching oggi lo fa mamma a Fabullo, così rimaniamo a casa. Perché ieri sera eravamo devastati, con la testa e tutto a pezzi, la nausea e tutto quello che ci può venire in mente; effetto stress, probabilmente, quello che in mezz’ora ti invecchia di dieci anni: e così ho disdetto tutto con i terapisti. Speriamo di non ammattire in casa, quello sì.

La Michi ha fatto il tema e oggi c’è mate: speriamo senza solidi sovrapposti e ruotanti. Che poi perché un solido debba sovrapporsi e ruotare rimane un mistero. Quei misteri che li guardi e precipiti in un buco nero: la classica sensazione che condivide solo chi non è proprio tagliato per la matematica, di quando ti imbatti in quelle domande e in quelle parole e in quei numeri e davanti a te c’è solo il vuoto cosmico e profondissimo!!!!

Buona giornata.

Angela