Attacco di vigliaccheria.

Oggi ultimo giorno di scuola di Fabullo: penso sarà l’unico bambino della galassia ad essere triste, perché a lui piacciono tanto i suoi amici. È vero che tocca lavorare un pochino, ma si cammina con il girello, si gioca a palla, si sta con gli altri, insomma, non ci si stufa mai e poi mai.

Ieri in un attacco di vigliaccheria spaziale ho deciso di non farlo rimanere alla recita di fine anno alle quattro. Aveva avuto un sacco di crisi tutto il giorno, aveva il naso rosso di quando è stanco, nel salone ci sarebbe stata tanta gente e tanto caldo, lui avrebbe cominciato a essere noioso, io mi sarei innervosita e non avrei saputo come gestirlo, ci saremmo rovinati la festa, insomma, io sono una madre isterica, si sa. Poi non avevo le scarpe giuste e i capelli in ordine, ecco il punto.

Così siamo venuti a casa, l’ho messo a nanna e lui si è illuminato quando ha visto il letto e ha dormito un’ora e mezza. Quindi, forse, abbiamo fatto bene.

Però oggi siamo di festa: perché facciamo l’ultimo giorno di scuola, poi andiamo in logopedia e ce ne torniamo con in macchina il nostra amichetto, che resta con noi qualche giorno; così ci divertiamo un po’ visto che non possiamo stare insieme in Polonia. E lì Fabullo sarà felice, crisi permettendo si divertirà come un matto. Perché sarà tutto un giro di giochi, risate, boiate varie, tre bambini in camera, insomma, uno spasso assoluto.

Buona giornata.

Angela