E vai!!!!

Andata andata andata!!!!! Ci vogliono, ci prendono!!!! Giovedì 28 alle 7 entriamo in reparto.

L’anestesista era tranquillo: ovvio, con tutti i rischi, che può sempre avere un intervento su Fabullo, ma non è poi un intervento così drammatico per i loro parametri. Noi abbiamo spiegato che nell’ultimo intervento di Fabullino, in sala operatoria è entrato un bambino e poi ne è uscito un altro. Che quindi ci perdonino tanto se facciamo tutte queste domande.

In realtà l’anestesista è stato gentilissimo, ci ha detto che è vero che nessuno ha la sfera di cristallo, ma che, se Fabu ha bisogno di questo intervento, questo ospedale è strutturato per supportarlo, per la presenza di una buona intensiva e degli anestesisti pediatrici. E quindi Sì!

Più che altro non ci dicono ancora come sarà esattamente il dopo: nel senso che, normalmente, a fine intervento un bimbo rimane un pochino in sala e poi va in reparto, e il giorno dopo dimesso. Fabullino non si sa: magari preferiscono tenerlo qualche ora in intensiva, magari anche tutta la notte, oppure no. Chissà. Dipende da cosa decide di fare il Dott. Zerbinati quando vede i muscoli in narcosi, dipende quindi dalla durata dell’intervento, dalle reazioni di Fabu. Questo, ovviamente, condizionerà anche le dimissioni.

Poi abbiamo parlato con una chirurga, anche se comunque lo opererà Zerbinati: che ci ha spiegato che, sempre dall’intervento, dipende il dopo sotto l’aspetto riabilitativo. Il dottore vorrebbe che Fabu si spostasse per due settimane di terapia a Castellanza, appena possibile la dimissione da Milano: dove quindi rimarrà solo nell’immediata necessità, che potrebbe anche essere solo un giorno. Però potrebbe anche esserci un passaggio a casa: dipende se, nell’intervento, si farà qualcosa che possa richiedere qualche giorno di immobilizzazione con un gessetto, per cui non si può fare fisio. Ma ci dobbiamo davvero andare a Castellanza? Non possiamo stare a casa e provvedere noi alla fisio? Ne parlerete con Zerbinati dopo l’intervento, dipende da che cosa serve: ad esempio se possa essere necessario confezionare subito un tutore, per cui è meglio farlo davanti agli occhi del fisiatra e da ricoverati la burocrazia è più rapida.

Insomma, giovedì si va e basta.

Noi cercheremo di appoggiarci a qualche struttura nelle immediate vicinanze per muoverci a piedi, perché ieri non abbiamo avuto nessun problema a raggiungere il posto, ma poi ci abbiamo messo quasi lo stesso tempo a posteggiare. Insomma, piazziamo la macchina, pagando più o meno a peso d’oro ogni minuto, ma poi a piedi, capendo di minuto in minuto se dobbiamo stare in reparto, se invece rimane in intensiva e quindi dobbiamo tornare quando ci chiamano. Ci sono una serie di strutture convenzionate, dobbiamo solo capire se sono agibili, così possiamo pensare di andare giù mercoledì sera.

Per il resto sono stati efficientissimi, ci hanno anche fatto passare in netto anticipo. E’ durata poco più di due ore in tutto, ma è stata eterna: perché Fabu ha sempre, dico sempre, pianto. Senza tregua. Sicuramente era spaventato, l’ospedale è sempre più terrificante ogni volta per lui. E speriamo solo quello, speriamo che non fosse un malessere da crisi, perché in questi giorni siamo di nuovo perplessi.

Non siamo nemmeno troppo stanchi, se non ci pensiamo: siamo più contenti. Non stiamo nemmeno pensando al fatto che potrebbe aspettarci un periodino serio, siamo contenti lo stesso. Sarà il thè alla ciliegia. Sarà la marmellata alle arance. Mai farsi troppe domande su cosa gli Amici ficchino dentro a certe cose, lo fanno comunque perché ci vogliono bene.

Grazie a tutto Voi, davvero con il cuore.

Buona giornata.

Angela