mercoledì 26 aprile 2017

Benedetto riposo.



Di nuovo in pista per qualche giorno, e poi Dio salvi il prossimo ponte. Che le vacanze sono qualcos’altro, ma almeno siamo a casa in due.
A noi piace la Festa della Libertà: appunto mai scontata; per ricordarci di ringraziare per ciò che, ecco, ci sembra banale: ad esempio di poter pensare, e dire, ciò che pensiamo. Che magari, troppo spesso, sicuramente, purtroppo, poco cambia: ma intanto possiamo farlo, ci è concesso. E anche per ricordarci di Resistere  a tante cose: alla disinformazione, che tante volte coincide con la marea di informazioni che ci travolgono; alla polemica aggressiva e sterile su ogni cosa, che ci vorrebbe schierati immediatamente senza darci il tempo di pensare mai; alla rassegnazione, alla tristezza, alla schiavitù del malessere che ci provocano le parole altrui.
Noi non so se siamo bravi a resistere, forse qualche volta sì e qualche volta meno: soprattutto la tristezza, ogni tanto è un’onda violenta, altre volte più leggera ma implacabile.
Sappiamo anche che potremmo fare di più, tante volte: che ne so, siamo qui tutti contenti perché il 2 maggio dovrebbe (il condizionale ci vuole, oh come ci vuole) arrivare il mitico seggiolino del bagno: ma siamo senza da agosto, che ci sia da gioire non lo so. Forse potevamo essere più determinati, scrivere a tutti i giornali, al Ministero, al Presidente, a Papa Francesco, ad Amnesty International, a qualunque sindacato, federazione, club delle Giovani Marmotte e chi ne ha più ne metta.
Ecco, forse la cosa più difficile a cui Resistere, per tutti quanti, è la stanchezza: quella chi ci fa lasciar perdere. È davvero l’arma più terribile che possa essere usata.
Ad esempio ieri, davvero, è stata una giornata in cui la sottoscritta è stata piuttosto bene, come non capitava da un po’: probabilmente perché ho dormito undici, dico undici, ore. Che è un’ottima ricetta: solo che non è proprio ripetibile tutti i momenti, richiede una bella serie di contingenze cosmiche.
In compenso, Fabullo è stato idrofobo, non ci viene in mente un’altra definizione: nervoso da morire, ne fosse andata bene una, dico una. I vicini, che l’hanno visto, hanno mandato una processione di amichetti a salutarlo: neanche quelli andavano bene.
Con il cibo ce la siamo cavata bene, al momento possiamo dichiarare il pericolo scampato: in questi giorni, in cui facevamo colazione tardi, con calma, ed era abbastanza affamato, ne abbiamo approfittato per propinargli subito delle robe belle caloriche, tipo l’uovo, come i bambini nordici. Cogli l’attimo.
Le crisi sono tante, ma forse un pochino meno di due settimane fa: è isterico, ma tantissimo. Che sia solo nervoso, o nervoso perché è stanco, boh. E nervoso perché sì, o nervoso per le crisi, o nervoso per il farmaco. La prossima settimana ne parliamo con la dottoressa.
Insomma, proviamoci.
Buona giornata.
Angela

5 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
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Anonimo ha detto...

FORZA FAMIGLIA AIMO
FORZA ANGELA
FORZA FABIO !!!!!!!!
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XXXXXX XXXX XXXXXXXXXX
XXXXXXX XXXXXX XXXXXX

Luana ha detto...

Forza ragazzi!!!
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Paola ha detto...

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZISSIMA FAMIGLIA AIMOOOOOOOOOO
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DAIFABULLINOOOOOOOOO
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XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

Anch’io aggiungo forza, forza Fabullo e la sua meravigliosa famiglia…! Incroci a manetta XX XXXXXXX XXXXXXXXX XXX XXXXX XXXXXX XXXXXX XXXXXX XXXXX XX XX XXXX XXX XXXXXXXXXXXX per tutto!!!
Bacini e ganascino