Mah è il criterio di valutazione.

Mah. Se vogliamo anche boh. Direi che siano gli argomenti più nobili e chiari da presentare per definire la situazione. Per cui è abbastanza evidente di dove stiano le nostre certezze.

Ieri mattina ho misurato la febbre a Fabullo  4 volte prima di portarlo a scuola. Perché mi sembrava caldino, perché era troppo disturbato, fino all’ultimo non ho saputo bene cosa fare. Poi l’ho portato, pronta ad andarlo a riprendere subito in caso di necessità.

E io ho cercato di curare la tareffaggine, per essere pronta al ritorno. E invece sorpresa: a scuola è stato vivace, contento, e di ottimo umore, non ha assolutamente avuto l’aspetto di uno sofferente. Un po’ di crisi solo nella prima parte della mattina. Ha mangiato poco, questo sì, pochissimo, sia a merenda che a pranzo.

E quindi siamo tornati, ha fatto nanna e poi, per fortuna, una cena accettabile, non abbondante ma accettabile, tenendo conto che è stato, sostanzialmente, l’unico pasto della giornata.

Insomma,  la giornata è passata senza troppi colpi ferire; dovessi parlare con la dottoressa oggi, non so mica cosa dire. Proviamoci anche oggi. Che deve andare liscia perché devo assolutamente preparare degli schemi di progetto per la onlus, che una volta fatti sono fatti davvero, ma non bisogna mica perdersi.

Chissà com’è la sensazione di alzarsi la mattina e sapere che si può fare una cosa una per volta senza il pensiero che, se qualcosa va storto, tutto si impana di qui all’eternità. Credo che sia quello che si chiama cuore leggero. O forse, bisognerebbe fare il contrario: decidere che si ha il cuore leggero, e poi le cose vengono meglio e basta. Beati i filosofi.

Buona giornata.

Angela