Un pochino da incubo.

L’epilettologa vuole che Fabullo venga ancora visto dalla pediatra prima di prendere decisioni: vorrebbe pasticciare con i farmaci proprio al limite al limite al limite. Per cui: le crisi sono tante, indubbiamente. Ma se riuscissimo a provare ad aspettare un pochino sarebbe meglio, per vedere se passano; ma intanto deve mangiare a sufficienza: e quindi vuole che lo veda la pediatra per escludere qualunque altra causa che possa aver provocato il calo brusco dell’appetito di questa settimana.

Quindi, sentito la pediatra e ci siamo organizzati: poteva venire a casa solo al pomeriggio dopo l’ambulatorio; ma al pomeriggio sarebbe meglio che Fabullo non saltasse la fisioterapia, per provare a fargli venire un pochino di fame. Allora: saltiamo la scuola, dove tanto il venerdì non si ferma a pranzo comunque e andiamo in asl; e poi a fare terapia. In asl portandoci dietro il nonnino, perché non si posteggia neanche piangendo turco, così lasciamo il furgone in dodicesima fila con il nonnino sopra.

Ieri anche a scuola hanno fatto l’impossibile per farlo mangiare: niente merenda, a pranzo niente tagliatelle, niente polpette, niente formaggio. E così sono comparsi i peperoni in bagna cauda: giuro. Per lui. E lui non voleva, ma poi si è lasciato tirare e quelli li ha mangiati. Dio salvi la nostra mensa scolastica. Sembrerebbe quindi non avere dei dolori, tipo mal di gola a deglutire: più una roba del tipo che abbia un appetito molto ma molto ridotto, e, solo in casi estremissimi, come i peperoni in bagna cauda, si lasci convincere.

E l’appetito ridotto ricalca paurosamente  la situazione dello scorso anno. Poi siamo andati in terapia, dove le crisi sono state tante: i terapisti, che sono abituati, ne hanno proprio viste molte più del solito; si è fermato anche a fare il laboratorio sensoriale, pieno di luci e mostri, contando sul fatto che era una routine che, la settimana prima, ci aveva fatto fare un’ottima cena. E invece no, ha giusto mangiucchiato. Che incubo.

Vabbè, stamattina facciamo tutti questi giri, sarà una bella giornatina di corsa.

Però ho scritto al fisiatra della botulina: che, ammetto, pensavo non mi rispondesse. E invece no: non mi ha dato buone notizie perché mi ha detto che non ci sta capendo niente nemmeno lui in tutto un pasticcio di competenze tra varie aziende sanitarie; ma sono stata contenta di sapere che non ci stia liquidando a priori, almeno quello. Sarebbe poi bello provare a farla ‘sta botulina, ma sapere che una strada non sia chiusa a prescindere è qualcosa. Che fatica.

Buona giornata.

Angela