lunedì 24 settembre 2018

Tutto pesante, e poi leggero.

Grazie a qualche altissima sfera, ieri è stata una buona giornata con Fabullino, perché invece sabato volevamo metterci ad urlare, considerato che, abitando al piano terra, buttarsi dalla finestra non è che sia proprio produttivo.
Perché sabato è stato un incubo per il cibo, con Fabullo con la faccia sofferente e noi che ci vedevamo di nuovo nel baratro. La verità è che, per caso, proprio prima di pranzo e cena ha avuto una crisi violenta. Solo che, a forza di sentirci dire che il problema è solo quello neurologico e se non mangia bisogna nutrirlo in altro modo, ecco, uno si sente  un filo segnato dalle parole. Per cui abbiamo passato le ore a chiederci se allora non era vera la nostra idea di mal di stomaco da un lato; e dall’altro ad auto convincerci che aveva avuto le crisi proprio nel momento sbagliato, che questo lo sappiamo già, che è un altro elemento rispetto a quando ha dolore e basta.
Insomma, sabato sera siamo andati a dormire con la testa piena di pensieri, e il cuore anche, e neanche le prodezze dello Zar e colleghi, che saltavano come cavallette e tiravano dei palloni missile, sono servite a farci sentire un cicinìn più leggeri.
E invece ieri è filata liscia: niente  crisi al momento sbagliato e abbiamo visto ancora una volta che, senza mal di stomaco, tutto funziona.
Per favore: non ci dite che dobbiamo solo stare tranquilli, vi prego. Noi ringraziamo che ieri non sia stato un incubo, anzi, aveva una cane da lupetto. Ecco, ringraziamo e basta.
Oggi comincia l’orario definitivo a scuola, con la mensa, su cui contiamo ciecamente!
Per cui era il mio giorno con qualche ora libera che avevo riempito di un programma assai fitto di pediatra per prescrizioni, riordino di due settimane di biancheria stirata alta come montagne, preparazione di cibo per i giorni prossimi. E invece no, perché c’è ovviamente un impiccio, domani dobbiamo andare a fare gli rx di controllo, e i giorni più lunghi a scuola per questa settimana sono finiti ancora prima di iniziare.
Ma insomma, Signora, queste sono situazioni di tutte le madri di famiglia. Ma certo, uguali uguali.
Impiccio di oggi: sabato tornavo da Ivrea con la Michi, sul furgone, a mezzogiorno, sulla nostra statale per Aosta piena di curve, la stessa dell’incidente di Paulo Aimo.
Ho rallentato perché davanti a me c’era una macchina che svoltava a sinistra, in un bivio notoriamente pericoloso, dopo una curva, strada stretta in cui non ci si sta in due in una corsia. Ho dovuto solo rallentare, senza fermarmi, ai 50 all’ora, che per altro sono il limite lì. E dietro di noi abbiamo sentito suonare a manetta, un motociclista contrariato dal rallentamento nella sua corsa brillante, mi ha superato tutto offeso, ha preso a pugni il nostro specchietto sinistro, lo specchio è saltato via e rotolato giù per il dirupo, io per fortuna sono riuscita a non sbandare e lui è schizzato via superando tutti sulle curve come un pazzo. Abbiamo provato a inseguirlo per prendere la targa, non certo per discutere con uno così civile, ma ci ha seminato. L’abbiamo poi visto in distanza, quando lui è passato ad un semaforo che per noi era poi rosso.
Per cui stamattina porto Fabullo e poi vado in Peugeot a vedere se ce lo sistemano sulla faccia, ma la mattina passerà lì: ci sembra sia proprio solo lo specchio che riflette e non tutto quanto, con i cavetti sfilati ma non spezzati. Sapete com’è: esistono donne strane che guardano lo specchietto sinistro per guidare. Soprattutto su un furgone che trasporta Fabullo, dove il retrovisore è coperto dalla carrozzina.
Diciamo che la faccenda poteva finire malissimo.
Diciamo anche che quel motociclista lì ha il diritto di voto. Interessante.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

Non solo le alte sfere mettono i bastoni fra le ruote alla famiglia Aimo, ora ci si mettono anche i motociclisti....
Incrocio affinché la fame Fabullica non sia disturbata da una crisi.
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FORZA FABIO!
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BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Nonna Roby ha detto...

Mondo di maleducati! Brutta storia questa dello specchietto rotto, i problemi si sommano in modo che non potete mai stare un poco tranquilli. È mai possibile?
Incrocio anche per questi impicci che rendono la vita difficile. XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
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Un abbraccio e ganascino al giovane studente.