Ci sono emozioni che quando si è compiuto 25 anni si
dovrebbero evitare. Cercare delle robe più soft, propendo sempre per la
morbidezza delle ciabatte in un giorno di pioggia.
Invece ieri, appunto in un giorno di pioggia, ma tanta
pioggia, con i fiumi già da guardare molto bene, porto Fabullo fuori per la
prima volta dopo 5 giorni ed era anche contento. Cecilia lo mobilizza e fa il
vibra perché lo vede contento ma stanco.
Io volo al supermercato perché in casa non c’era più niente,
dico niente, neanche il pacco multiplo di sottilette con cui fare i toast d’emergenza
(forse perché l’emergenza diventa una regola? Vabbè). Spesa, carica la
macchina, il tutto con lo scialle il cappotto il cappello che sembra una roba
molto parigina e invece è assai informe. Sedersi in macchina, Fabu finisce tra
dieci minuti, mettere in moto, sentire una sorta di lacrima leggera e poetica
dall’occhio sinistro e non vederci più. E capire in quell’istante che non era
un pensiero commovente come un’alba di aprile, né il ricordo del mare che
risuona e tutte quelle storie lì, e nemmeno Brad Pitt passato per caso dal
discount in una notte buia e tempestosa. E’ che avevo appena perso una lente a
contatto. E ce l’avevo lì, addosso, in macchina da qualche parte.
Inutile dire che non l’ho più trovata. Non mi sono mossa non
ho respirato esplorato un millimetro quadro alla volta, ma niente da fare. E oltre
alla rabbia, al nervoso, agli accidenti, al proprio questo mese che c’è anche
Natale che chi accidenti l’avrà inventato (LA PAOLA vorrebbe tanto dire che
adesso prendersela con il Natale non è cosa, ma tace): oltre a tutto ciò, nell’occhio
sinistro mi mancano circa 9 dico 9 decimi e mi mancavano, inoltre, 50 km a
casa, di notte, alla pioggia, sulla tangenziale, con le luci che non capivo in
che corsia fossero.
Vabbè. Lasciamo perdere. Diciamo che di occhio ne avevo un
altro. Che destino ha voluto che, quando sono arrivata in tangenziale all’altezza
di Corso Regina, proprio lì è entrato Paulo Aimo Angelo Custode: giuro, era
andato a lasciare la carrozzina dal tecnico e ci siamo incrociati lì in quell’esatto
istante. Così si è messo davanti e io ho tirato un pochino il fiato. Poi se per
caso il destino, così provvidenziale, dicesse a qualcuno di voi perché mi ha
fatto uscire la lente dall’occhio,
fatemi sapere: anzi, vi autorizzo a dirgli anche una serie di cose, andate pure
a ruota libera.
A casa avevo le lenti
vecchie, avranno 7 anni ma meglio del nulla.
Carrozzina consegnata
e il tecnico è malato, come il resto di metà della popolazione piemontese, per
carità. Però Paulo Aimo Con La Luna di Traverso ha chiesto se qualcuno sapesse
cosa andava fatto; e che lui non vuole riavere la carrozzina con angoli e
altezze diverse da come sono ora. In caso contrario, non pagherà il lavoro. Che
è sempre la parola magica. Ma devo ancora vederla, soprattutto, vederla domani
per andare a scuola giovedì.
Fabu bene. Ieri ha anche mangiato con un migliore appetito. E’
più stanco, questo sì, ha poca autonomia da sveglio. Dici che è ereditario, mia
cara?, dice LA PAOLA. Può essere.
Com’è l’allerta meteo dalle vostre parti? Il Po?
Buona giornata.
Angela
4 commenti:
una bella avventura..... !
Forza Angela......!
finalmente Fabullo ti vedremo presto.
FORZA SUPER FABULLO!!!
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A Cremona il Po è appena appena fuori.
Angela, mi pareva tu avessi una assicurazione sulle lenti: in caso di smarrimento o altro avresti avuto diritto ad u n rimborso (forse solo parziale). Beh sono cose che succedono ai vivi, però devo dire che sei riuscita a descrivere la situazione in modo molto colorito e divertente, anche se in quel momento non ti stavi divertendo proprio…
La cosa buona è che Fabullo sta meglio, continuiamo con pensieri positivi e incroci. Un abbraccio
Certo che in casa Aimo le giornate tranquille non si sa cosa siano eh! Maremmaimpestataladra! Anche questa ci voleva! Forza Angelina! Forza Don Paolo e Forza Fabio!!!!
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