Quelle storie di coraggio.

 Noi procediamo e la teoria è: Fabu continua  a star bene, dorme un sacco di ore al giorno perché è sicuramente stanchino, ma sta bene; oggi finisce l’antibiotico. Parallelamente: oggi alle tre, implacabile, Paulo Aimo Meccanico sarà dal tecnico a ritirare la carrozzina, se per caso sentite qualcuno urlare un pochino alterato, sapete perché. Ergo, roba da sillogismo che neanche Aristotele, Fabullino domani mattina potrebbe tornare a scuola.

Poi vi racconto una storia di coraggio, perché questo è il blog degli amici di Fabullo. Vi ricordate l’amichetto che l’anno scorso è volato in cielo, la cui famiglia ha regalato un sacco di materiale per la riabilitazione alla onlus? Materiale che noi usiamo ogni benedetto giorno, e che ci piace pensare che non siano solo oggetti, ecco. Ma qualcosa che ci porta sempre dei messaggi e che ci aiuta.

Ecco, la mamma di questo piccino ha organizzato questa cosa carina: http://superfrancesco.forumfree.it/?t=69867508

Ed è una storia di coraggio silenzioso, di coraggio prima e di coraggio dopo. Per aiutare altre famiglie in difficoltà. Insomma una storia da pensare e basta, per cui non esistono altre parole che non siano scontate e poco significative. Però sono, come dire, azioni che devono anche farci pensare in un’altra direzione: perché sembra una roba così, come dire, fatta in casa da un gruppo di amici. Però intanto sarà qualcosa che porterà risultati concreti, importanti, che lasciano il segno, anche se non è regolamentata da 14 decreti legge, da 26 campagne pubblicitarie, e non ha a capo un presidente di qualche fondazione con 213 addetti da pagare. Meditiamoci su questa cosa.

L’altra storia di coraggio di oggi è che dobbiamo pensare alla Michaela, che proprio  oggi comincia le terapie. Non so cosa dica la scienza sull’efficacia del pensiero, ma io proporrei di provarci lo stesso. D’altra parte, mi pare sia assodato che siamo tutti accomunati dal credere all’incredibile ai più. Che dicono che siamo tutti matti, si sa.

Buona giornata.

Angela