giovedì 15 ottobre 2015

Le giornate vanno in qualche modo.



E’ venuta la pediatra ed è stata bravissima: sentita la storia e necessità varie, ha già pensato a tutto lei senza che nemmeno dovessimo chiedere. Alla pressione penserà lei, una volta alla settimana passa di qua ed è fatta. E poi contatta i responsabili del servizio domiciliare per i prelievi, il suo timore è solamente la lungaggine burocratica: però anche lei concorda sul fatto che sarebbe la soluzione migliore per Fabullo, perché così non va in ospedale a prendersi accidenti se non è proprio necessario; e anche per toglierci delle fatiche, lo ritiene terapeutico.
Poi ha trovato Fabullo bene: ed è vero, perché lo aveva visto prima del ricovero, quando aveva crisi continue e piangeva tutto il tempo senza riposare nemmeno un minuto del giorno e della notte.
Ha solo molti dubbi che Fabu possa andare a scuola anche a cortisone finito: prima di tutto andrà scalato, poi i suoi effetti di immunodepressione non finiranno subito, per cui rischia di andare a scuola in un momento in cui sono già fisiologicamente tutti malati e lui non sarà in forma.
Ha ragione lei, solo che mi è venuto da piangere, sai che novità, per altro: perché è vero che attiveremo la scuola domiciliare, ma a lui mancano da morire i bambini, e poi a scuola sta in piedi e cammina e a casa non gliene frega un accidenti, con tutti gli annessi e connessi della cosa.
Per cui la dottoressa ha avuto pietà di me e mi ha detto che vediamo: vedremo come sta, faremo gli esami e ci penseremo. Poi mi ha chiesto come va l’agitazione da cortisone: e noi siamo stupiti perché va piuttosto bene. Mi ha raccomandato di fare attenzione, perché un pochino è fisiologica, ma potrebbe anche essere legata ad un innalzamento della pressione: quindi se ci sembra davvero troppo dobbiamo chiamarla. Ufff.
Per altro, ieri sera, ha avuto due ore da manicomio, arrabbiato che non ce n’era per nessuno, non sapevamo più cosa fare: forse si è offeso perché papà parlava di uscire per commissioni da fare e voleva andare anche lui. Che pena.
Quando la dottoressa è andata via siamo stati un po’ in giardino, perché era una bella mattina di autunno dorato, a differenza di oggi che sembra la Turingia, ad agosto però. Abbiamo chiacchierato con chi passava; la rosa non mi ha risposto, oppure io non ho capito, probabile: però non mi è sembrata così male, forse è una roba fisiologica di stagione. Insomma, per adesso l’antipulci non glielo do.
Oggi pomeriggio, se non succede niente, andremo in fisio a farci mobilizzare: perché è davvero un chiodo, e anche questo dovrebbe aiutarlo a stare un pochino meglio. Sempre che riusciamo a infilarci nella stilo, speriamo che collabori: anche perché per un po’ di tempo è così e basta, per cui non deve diventare una roba che ci muoviamo solo in caso di catastrofe.
Ieri sera dal forno è uscita una torta salata. Il prossimo passo è un dolce, con la marmellata, deciso.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Paola ha detto...

Spero che la fisio dia un po' di sollievo, caspiterina, un po' di sole anche per voi eh!!!
Per il dolce con marmellata.... ehmmm se fossi un po' piu' vicino, vi farei sicuramente alzare la glicemia!!!!
Pero', non vorrei suonasse come una minaccia eh, potrei riuscire a portare un assortimento completo di dolci marmellatosi, venenerdi' 23.... sempre se sarete in zona eh :-) (e con il GPS, questa si che e' una minaccia, vi trovero' dovunque!!!!
Verro' a Torino giovedi' sera per riportare, venerdi' a fine lezioni... le 19 :-( !!!, figlio e genero in quel di Spezia... quindi la giornata vorrei passarla a darvi finalmente un abbraccio vero!!!!
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Nonna Roby ha detto...

Uuuh! La torta salata, e poi quella dolce con la marmellata!!! Bene bene, questo significa tornare alla normalità e per Angela e tutta la famiglia ci vuole proprio!!!
Parlare con le piante di rosa e le piantine in generale: si dice che faccia bene perché in qualche modo capiscono, ed anche la musica le aiuta a crescere bene. Una radiolina in giardino? Ci si può pensare vero?
Un abbraccio