lunedì 8 agosto 2016

Ma sempre di quegli spaventi.



Oggi siamo in vacanza: non solo mezza, ma proprio vacanza. Perché Paulo Aimo è  a casa per la chiusura aziendale, e questo corrisponde eccome ad una vacanza, senza se e senza ma.
Dividerci il lavoro con Fabu non è poco. O  comunque tutto gira meglio: io, sola con Fabu, non inizio a fare mai niente, ovviamente perché sono una piaga annichilita dall’incapacità di reagire, Signora è questo il suo problema. Senza dubbio: solo che, per esempio, se comincio a fare una mitica crostata da mangiare tutti insieme, succede che ogni sei secondi devo interrompere: perché ha una crisi, perché deve andare in bagno, perché vuole leggere un altro libro, perché vuole cambiare canale, perché il braccio sinistro si è incastrato da qualche parte, e via di seguito. Per cui la torta non si fa e si dà del materiale per far scrivere chi tutto sa di psicologia. Il tutto vale per tutto: lavatrici da fare e disfare, ordine, letti. Vestirsi di solito funziona, basta farlo prima delle sei; pettinarsi richiede concentrazione, e non rimandarlo mai al dopo.
In due, ovviamente, tutto cambia, e così è proprio vacanza.
Abbiamo avuto un fine settimana animato: nel senso che sabato mattina abbiamo preparato la stanza dei bambini come ci ha chiesto di fare l’imbianchino e a mezzogiorno lo stavamo aspettando. Fabu in bagno e abbiamo sentito un boato e poi silenzio: trovato il coraggio di entrare e si era rotto il sistema posturale del bagno. L’abbiamo usato anni e l’abbiamo chiuso tante volte per farlo viaggiare: alla fine questi ausili non sono fatti per questo, ma per andare un pochino sotto la doccia e non in giro ovunque. O ci si tiene il pannolino o ci si siede sul wc da soli.
 Ma comunque: si è proprio spaccato e, per fortuna, Fabu è andato all’indietro e si è fermato contro il muro subito, battendo la testa con un bel tonfo ma nulla di grave, non è caduto. Certo che era spaventatissimo, l’abbiamo coricato e si è addormentato sull’istante. Noi ci abbiamo messo il nostro tempo per recuperare fiato, puntellare le gambe molli e fermare le mani tremanti. Il nostro tempo vuol dire un minuto e mezzo: perché poi, appunto, non avevamo tempo. Sarà poi per quello che eravamo devastati? Perché siamo delle piaghe  o perché anche gli spaventi implicano energie da recuperare?
Ma comunque: bisognava pensare, perché Fabullo la pipì nel pannolino non la fa, quello è un ausilio che richiede prescrizione e, comunque, nessun negozio ce l’ha lì. Insomma, lo ottieni in due mesi, non in qualche ora.
Però c’è il doppione acquistato dal comune per la scuola, appunto a scuola: di sabato 6 agosto all’ora di pranzo. E sia lodato tutto il cielo, anche l’universo parallelo, quello dei calzini della lavatrice, perché abitiamo qui: perché in due ore avevamo il seggiolino di scorta. Chiamato il sindaco, che ha chiamato il vicesindaco, che è venuto da me con Lo Zio, preso il furgone, andati a scuola, aperto, fatto tutto.

E ditemi che non è questa l’Italia che funziona: da qualche parte, che sarà anche un dettaglio, ma esiste eccome.
Intanto Fabullo si era ripreso, era arrivato l’imbianchino, e ha assistito a tutti  i lavori trullo. Nel frattempo, era arrivata anche L A PAOLA, sempre rifulgente e più che mai benedetta, in quanto portatrice di una meravigliosa teglia di pizza.
E ieri abbiamo risistemato tutto e abbiamo davvero riposato, sempre per il discorso di prima, che siamo piaghe poco inserite nel tessuto sociale! Scherzi a parte, quando abbiamo sentito il tonfo in bagno poteva essere un’idea fare un’analisi statistica dell’aumento dei capelli bianchi in un minuto secondo, giuro. Poi lo so che le difficoltà sono grandi sfide eccetera eccetera: però un paio di parole non dicibili scappano.
Buona giornata.
Angela

2 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
GALASSIE DI INCROCI POSITIVIXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

Tutto è bene quel che finisce bene… Ringraziamo perché Fabio non si è fatto alcun male, solo spaventato (ma voi spaventatissimi, ci credo). E poi quale efficienza in quel di Orio: sindaco, vice sindaco, ecc. tutti che si danno da fare per risolvere il problema, tutti molto collaborativi.
Un abbraccio e ganascino a Fabullo!