mercoledì 3 agosto 2016

Molto gambe in spalla.



Allora, stamattina tutti in piedi all’alba perché siamo di partenza, per una storia di quelle che ci fanno cadere le braccia, che non sono giuste, che potremmo starne a discutere fino al prossimo anno, e forse decennio e avremmo ragione e tutte quello che volete: ma intanto siamo fermi e quindi procediamo noi per il bene di Fabu.
Allora: abbiamo bisogno dei tutori per i piedini e siamo, appunto,  fermi. Perché il tecnico torinese li ha fatti una volta e non hanno passato il collaudo; sono stati modificati e non hanno nuovamente passato il collaudo: dopo questa seconda volta, in cui comunque la dottoressa ha parlato personalmente con il tecnico, abbiamo aspettato l’appuntamento ed è arrivato solo a ridosso della nostra partenza, per cui, che portino pazienza tutti quanti, ma noi Fabullo in vacanza lo portiamo, perché comunque sono mesi che andiamo avanti con questa faccenda e noi non ci abbiamo dormito, abbiamo risparmiato come degli ossessi per provare a fare dieci giorni di riposo e adesso li facciamo .
Per cui ora dobbiamo avere un nuovo appuntamento dal tecnico.
Allora: la possibilità è che, comunque, la tecnica di realizzazione usata in questa officina ortopedica per Fabu non vada bene (l'ho detta molto bene). Però la prescrizione è fatta sul prodotto in sè, sui codici del nomenclatore nazionale: poi è il collaudo che stabilisce la validità del prodotto stesso.
Per cui: la dottoressa, su un preventivo di per sé corretto dell’officina, non può dire questo tecnico non è capace e io non prescrivo. Perché sarebbe un favorire uno rispetto all’altro. Per cui la prescrizione è stata fatta e non può essere stracciata. Nello stesso tempo, la dottoressa ha il dovere di non firmare il collaudo se non ritiene il prodotto corretto; e, sempre nello stesso tempo, il tecnico ha il diritto di rifare tutto  o modificare finchè non va bene, perché c’è una procedura aperta per cui vorrebbe essere pagato.  A meno che rinunci, ci mandi al diavolo, e a quel punto si chiede un preventivo da un’altra parte: però il tecnico vuole rifare.
Per cui noi stiamo andando avanti in eterno con la possibilità di avere nuovamente un prodotto non corretto.
Allora: noi sapevamo dall’inizio che la cosa migliore sarebbe stata partire e andare a Friburgo. Ma, in tutta franchezza, per noi mettere in cantiere questa cosa dopo l’inverno da manicomio era improponibile, sotto tutti gli aspetti, clinici, umani ed economici.
Allora abbiamo scelto la soluzione torinese: con la consapevolezza che non sarebbe stata ottimale, ma nella speranza che fosse il mitico taccone, una soluzione che ottenesse quanto meno la sufficienza, per poter andare avanti un po’ e poi fare delle nostre valutazioni, senza in quel momento stancarci troppo e sbalottare Fabullo. E invece non ha funzionato e basta. Abbiamo sbagliato, facendo le cose normali che ogni famiglia farebbe.
E ancora allora, a questo punto, cerchiamo un compromesso e speriamo di non sbagliare troppo. Facciamo i tutori in un’azienda di Lecco, in cui lavora un’amica: ci siamo già rivolti a loro per altri ausili, e ci piace molto come lavorano. Però si trattava sempre di ausili che venivano portati in onlus e visti con i terapisti. Invece i tutori vanno fatti su misura, nel caso di Fabu con tanta attrezzatura necessaria: quindi dobbiamo andare lì, ed era appunto quello che volevamo evitare.
Abbiamo già visto questi tutori su altri bambini: non sono quelli tedeschi, assolutamente no. Però sembrano dignitosi, ecco. E speriamo lo siano anche su Fabullo.
E, ovviamente, li paghiamo noi, perché l’altra prescrizione rimane aperta: per cui faremo anche i tutori torinesi, sperando di arrivare alla fine in qualche modo. Così buttiamo via dei soldi pubblici, arriviamo alla fine dell’inghippo, e la prossima volta faremo delle scelte diverse: con un preventivo ad esempio da Lecco, se ci piaceranno, rassegnandoci a sbalottare Fabu.
Per fortuna costano la metà di quelli tedeschi: e non sono uguali, sicuro. E se li compriamo, è solo perché qualcuno ci aiuta sempre. Ovviamente.
Per cui possiamo iniziare a partire con tutte le discussioni sul fatto che dovremmo rivoluzionare il mondo, dovremmo imporci di più, siamo noi genitori che non siamo capaci, non è possibile, dovremmo andare in tribunale, al tar, in direzione sanitaria, dal padre celeste, dai pompieri, dalla protezione civile  eccetera eccetera eccetera. Intanto, però, i tutori tedeschi hanno due anni, quelli torinesi che abbiamo fanno male, dobbiamo avere un nuovo appuntamento, intanto  dobbiamo andare fin là a Lecco, ci sono più di due ore di viaggio, e quindi, intanto che mi arrabbio e faccio della filosofia, alzo Fabu, lo mangio, lo farmaco, lo preparo, perché alle dieci dobbiamo essere là. Ieri tra l’altro è stato mogio e inappetente anche con gli amici, per cui che Dio ce la mandi buonissima.
Ci andiamo Fabullo mamma e Michi.
Buona giornata.
Angela.

1 commento:

BOOG ha detto...

FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
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