Allora, stamattina tutti in piedi all’alba perché siamo di
partenza, per una storia di quelle che ci fanno cadere le braccia, che non sono
giuste, che potremmo starne a discutere fino al prossimo anno, e forse decennio
e avremmo ragione e tutte quello che volete: ma intanto siamo fermi e quindi
procediamo noi per il bene di Fabu.
Allora: abbiamo bisogno dei tutori per i piedini e siamo,
appunto, fermi. Perché il tecnico
torinese li ha fatti una volta e non hanno passato il collaudo; sono stati
modificati e non hanno nuovamente passato il collaudo: dopo questa seconda
volta, in cui comunque la dottoressa ha parlato personalmente con il tecnico,
abbiamo aspettato l’appuntamento ed è arrivato solo a ridosso della nostra
partenza, per cui, che portino pazienza tutti quanti, ma noi Fabullo in vacanza
lo portiamo, perché comunque sono mesi che andiamo avanti con questa faccenda e
noi non ci abbiamo dormito, abbiamo risparmiato come degli ossessi per provare
a fare dieci giorni di riposo e adesso li facciamo .
Per cui ora dobbiamo avere un nuovo appuntamento dal tecnico.
Allora: la possibilità è che, comunque, la tecnica di
realizzazione usata in questa officina ortopedica per Fabu non vada bene (l'ho detta molto bene). Però
la prescrizione è fatta sul prodotto in sè, sui codici del nomenclatore nazionale:
poi è il collaudo che stabilisce la validità del prodotto stesso.
Per cui: la dottoressa, su un preventivo di per sé corretto
dell’officina, non può dire questo tecnico non è capace e io non prescrivo.
Perché sarebbe un favorire uno rispetto all’altro. Per cui la prescrizione è
stata fatta e non può essere stracciata. Nello stesso tempo, la dottoressa ha
il dovere di non firmare il collaudo se non ritiene il prodotto corretto; e,
sempre nello stesso tempo, il tecnico ha il diritto di rifare tutto o modificare finchè non va bene, perché c’è
una procedura aperta per cui vorrebbe essere pagato. A meno che rinunci, ci mandi al diavolo, e a
quel punto si chiede un preventivo da un’altra parte: però il tecnico vuole rifare.
Per cui noi stiamo andando avanti in eterno con la
possibilità di avere nuovamente un prodotto non corretto.
Allora: noi sapevamo dall’inizio che la cosa migliore
sarebbe stata partire e andare a Friburgo. Ma, in tutta franchezza, per noi
mettere in cantiere questa cosa dopo l’inverno da manicomio era improponibile,
sotto tutti gli aspetti, clinici, umani ed economici.
Allora abbiamo scelto la soluzione torinese: con la
consapevolezza che non sarebbe stata ottimale, ma nella speranza che fosse il
mitico taccone, una soluzione che ottenesse quanto meno la sufficienza, per
poter andare avanti un po’ e poi fare delle nostre valutazioni, senza in quel
momento stancarci troppo e sbalottare Fabullo. E invece non ha funzionato e
basta. Abbiamo sbagliato, facendo le cose normali che ogni famiglia farebbe.
E ancora allora, a questo punto, cerchiamo un compromesso e speriamo
di non sbagliare troppo. Facciamo i tutori in un’azienda di Lecco, in cui
lavora un’amica: ci siamo già rivolti a loro per altri ausili, e ci piace molto
come lavorano. Però si trattava sempre di ausili che venivano portati in onlus
e visti con i terapisti. Invece i tutori vanno fatti su misura, nel caso di
Fabu con tanta attrezzatura necessaria: quindi dobbiamo andare lì, ed era
appunto quello che volevamo evitare.
Abbiamo già visto questi tutori su altri bambini: non sono
quelli tedeschi, assolutamente no. Però sembrano dignitosi, ecco. E speriamo lo
siano anche su Fabullo.
E, ovviamente, li paghiamo noi, perché l’altra prescrizione
rimane aperta: per cui faremo anche i tutori torinesi, sperando di arrivare
alla fine in qualche modo. Così buttiamo via dei soldi pubblici, arriviamo alla
fine dell’inghippo, e la prossima volta faremo delle scelte diverse: con un
preventivo ad esempio da Lecco, se ci piaceranno, rassegnandoci a sbalottare Fabu.
Per fortuna costano la metà di quelli tedeschi: e non sono
uguali, sicuro. E se li compriamo, è solo perché qualcuno ci aiuta sempre.
Ovviamente.
Per cui possiamo iniziare a partire con tutte le discussioni
sul fatto che dovremmo rivoluzionare il mondo, dovremmo imporci di più, siamo
noi genitori che non siamo capaci, non è possibile, dovremmo andare in
tribunale, al tar, in direzione sanitaria, dal padre celeste, dai pompieri,
dalla protezione civile eccetera eccetera
eccetera. Intanto, però, i tutori tedeschi hanno due anni, quelli torinesi che
abbiamo fanno male, dobbiamo avere un nuovo appuntamento, intanto dobbiamo andare fin là a Lecco, ci sono più
di due ore di viaggio, e quindi, intanto che mi arrabbio e faccio della
filosofia, alzo Fabu, lo mangio, lo farmaco, lo preparo, perché alle dieci
dobbiamo essere là. Ieri tra l’altro è stato mogio e inappetente anche con gli
amici, per cui che Dio ce la mandi buonissima.
Ci andiamo Fabullo mamma e Michi.
Buona giornata.
Angela.
1 commento:
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
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