lunedì 26 settembre 2016

Finchè la stagione gira.



Il sole autunnale, quello mite ma luminoso, che bello. La casa è piena di luce e le tende stanno aperte, e ce lo godiamo.
Fine settimana con i turni di riposo, sempre con delle pianificazioni che neanche alla Bocconi: ieri mattina presto, per esempio, io stavo fuori a stendere e a zappare. E per un microsecondo è passato il pensiero che era una giornata da passeggiate in campagna: ma via, subito oltre, subito a pensare che si sta benissimo in giardino, che bello avere i bulbi da piantare. Ne ho trovato un’intera borsetta a 3 euro al supermercato: i muscari, e delle robe che non mi ricordo con i fiori tipo il trifoglio. E non è solo un pensiero salvagente, di per sé, comunque, benedetto: i bulbi sono belli perché si zappa e si scava e si mettono lì; e poi fanno loro, stanno lì bravi tutto l’inverno, e a primavera si vedrà. Non c’è niente da decidere, da avere fretta, da sollecitare, da dire chissà. L’unica cosa richiesta è il primo passo, di metterli nella terra: poi si lascia stare; e ci si dimentica che ci sono, finchè la stagione gira e arrivano i fiori, quando uno non se ne ricordava nemmeno più. Insomma, meglio di un ciclo terapeutico, a tre euro al discount.
Poi, nel pomeriggio, dopo alzati vestiti doccia mangiati farmaci e tutto quanto, Fabu a dormire e full immersion onlus con le rendicontazioni: molto ma molto meglio i bulbi. Ho finito ieri sera, operazione da dieci minuti che a me ha richiesto ore di rimuginamenti, che meno male che dopo il giardino avevo già messo in cantiere la cucina per tutta la settimana: perché, dopo appunto i rimuginamenti eterni, non so mica che cos’ho fatto, se possa andare bene oppure no, le tabelle tornavano nei loro numeri, ma chi lo sa. Per cui ho rispedito tutto, e ho passato la sera a borbottare e a vagare in maniera inconcludente.
Però la Michela ha avuto il suo Harry Potter sabato a mezzanotte e zero tre. Quando venerdì ha tirato fuori questa storia io ho candidamente chiesto se non si poteva comprare il giorno dopo su amazon, e lei mi ha guardato senza speranze. Per cui Paulo Aimo Papà ha detto che a mezzanotte a quindici anni era meglio la libreria che altri posti: e, per fortuna, a Ivrea si va lisci, niente code da delirio per noi provinciali. Per  cui sono usciti alle undici e mezza e meno di un’ora dopo erano a casa, ed è arrivata quarta ed era tutta trulla.
Oggi si va in fisio e riproviamo i tutori torinesi; e dovrebbe essere la nostra ultima settimana di vacanza, se tutto fila come sperano le Maestre la prossima settimana la piantiamo di fare i pelandroni.
Buona giornata.
Angela

4 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Luana ha detto...

Che ganza la Miki!!!
Forza ragazzi, che sia un'ottima settimana!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
FORZA FABIO!!! Baci e ribaci!

Anonimo ha detto...

Ganzissimo anche Paulo Aimo in versione Santo Subito.
Ma quanti vortici di abissale ironia ci sono in quel "pelandroni"?
Se vi leggesse Moni Ovadia ci costruirebbe un intero spettacolo.
Morale: superganza anche Angela.
Forza Fabullo.
Un abbraccio
Andrea PN

Nonna Roby ha detto...

Non ho capito, confesso, la storia del libro Harry Potter arrivato poco dopo la mezzanotte: chiedo scusa ma le vecchie nonne non sono più tanto sveglie… l’importante è che Miky sia contenta!!!
Un abbraccio ed i soliti incrociXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXX anche per la scuola, e che la maestra d’appoggio arrivi presto e sia brava!!
Una pioggia di bacetti.