Il sole autunnale, quello mite ma luminoso, che bello. La casa
è piena di luce e le tende stanno aperte, e ce lo godiamo.
Fine settimana con i turni di riposo, sempre con delle
pianificazioni che neanche alla Bocconi: ieri mattina presto, per esempio, io
stavo fuori a stendere e a zappare. E per un microsecondo è passato il pensiero
che era una giornata da passeggiate in campagna: ma via, subito oltre, subito a
pensare che si sta benissimo in giardino, che bello avere i bulbi da piantare. Ne
ho trovato un’intera borsetta a 3 euro al supermercato: i muscari, e delle robe
che non mi ricordo con i fiori tipo il trifoglio. E non è solo un pensiero
salvagente, di per sé, comunque, benedetto: i bulbi sono belli perché si zappa
e si scava e si mettono lì; e poi fanno loro, stanno lì bravi tutto l’inverno,
e a primavera si vedrà. Non c’è niente da decidere, da avere fretta, da
sollecitare, da dire chissà. L’unica cosa richiesta è il primo passo, di
metterli nella terra: poi si lascia stare; e ci si dimentica che ci sono,
finchè la stagione gira e arrivano i fiori, quando uno non se ne ricordava
nemmeno più. Insomma, meglio di un ciclo terapeutico, a tre euro al discount.
Poi, nel pomeriggio, dopo alzati vestiti doccia mangiati
farmaci e tutto quanto, Fabu a dormire e full immersion onlus con le
rendicontazioni: molto ma molto meglio i bulbi. Ho finito ieri sera, operazione
da dieci minuti che a me ha richiesto ore di rimuginamenti, che meno male che
dopo il giardino avevo già messo in cantiere la cucina per tutta la settimana: perché,
dopo appunto i rimuginamenti eterni, non so mica che cos’ho fatto, se possa
andare bene oppure no, le tabelle tornavano nei loro numeri, ma chi lo sa. Per cui
ho rispedito tutto, e ho passato la sera a borbottare e a vagare in maniera
inconcludente.
Però la Michela ha avuto il suo Harry Potter sabato a
mezzanotte e zero tre. Quando venerdì ha tirato fuori questa storia io ho
candidamente chiesto se non si poteva comprare il giorno dopo su amazon, e lei
mi ha guardato senza speranze. Per cui Paulo Aimo Papà ha detto che a
mezzanotte a quindici anni era meglio la libreria che altri posti: e, per
fortuna, a Ivrea si va lisci, niente code da delirio per noi provinciali. Per cui sono usciti alle undici e mezza e meno di
un’ora dopo erano a casa, ed è arrivata quarta ed era tutta trulla.
Oggi si va in fisio e riproviamo i tutori torinesi; e
dovrebbe essere la nostra ultima settimana di vacanza, se tutto fila come
sperano le Maestre la prossima settimana la piantiamo di fare i pelandroni.
Buona giornata.
Angela
4 commenti:
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Che ganza la Miki!!!
Forza ragazzi, che sia un'ottima settimana!
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FORZA FABIO!!! Baci e ribaci!
Ganzissimo anche Paulo Aimo in versione Santo Subito.
Ma quanti vortici di abissale ironia ci sono in quel "pelandroni"?
Se vi leggesse Moni Ovadia ci costruirebbe un intero spettacolo.
Morale: superganza anche Angela.
Forza Fabullo.
Un abbraccio
Andrea PN
Non ho capito, confesso, la storia del libro Harry Potter arrivato poco dopo la mezzanotte: chiedo scusa ma le vecchie nonne non sono più tanto sveglie… l’importante è che Miky sia contenta!!!
Un abbraccio ed i soliti incrociXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXX anche per la scuola, e che la maestra d’appoggio arrivi presto e sia brava!!
Una pioggia di bacetti.
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