Giuro anche quello.

Ahhhh… il rumore della pioggia….

Poi domani mi lamento, si capisce, perché io devo stendere e perché sono una piaga d’Egitto. Ma per oggi che bello: ormai mattina e  sera si sta benissimo, ma il sole della giornata è feroce, sempre sopra i 30 gradi. Quindi, per oggi, va bene così.

Purtroppo, sempre solo pensando al proprio ristretto confine, ad esempio al basilico che non è da bagnare. Perché c’è già l’allerta e speriamo in bene, speriamo che Donna Paola non ci racconti  di secchi stivali e scope. E poi, ammettiamolo, veramente pensando ai propri giardini e basta, concreti e mentali: perché la pioggia, quando si vive in tenda, è un’avventura in campeggio se viene piano e per un’oretta scarsa, perché poi viene il nervoso. Figurarsi per chi una casa non ce l’ha più e la permanenza in  tenda è qualcosa che, al momento, non ha proprio una data di scadenza e non è sicuramente una vacanza.

Insomma, date tutte queste premesse e cogliendo l’attimo, che bello il rumore della pioggia e l’erba che è già meno gialla di prima.

Ieri Fabullo ha lavorato bene in fisio e poi ha riposato e ha mangiato e tutto quanto: oggi manteniamo lo stesso schema, della lunga colazione, la terapia a mezzogiorno, il pranzo alle due e poi riposo: è davvero faticoso calibrare ogni attimo, fare sempre attenzione ai tempi di veglia e di sonno e di pappa, attenzione a non iniziare niente che non si possa finire. E non stiamo parlando degli studi sulla massa del neutrino: ma, per esempio, a fare la doccia o piegare il bucato, eleganti attività che vanno sempre delegate al momento c’è qualcun altro che si occupa di Fabullo. E’ faticoso anche non pensare a quello che si vorrebbe fare e poi è meglio lasciare perdere: l’importante è allenarsi a pensarlo così, in senso assoluto, una roba che voglio fare ma non si parla del quando; oppure appena arriva un’idea, zac! Dirottarla. Giuro, è faticoso.

D’altra parte, non passa momento in cui non ci sentiamo fortunati perché siamo a casa nostra e non ricoverati, giuro anche quello.

Buona giornata.

Angela