mercoledì 7 dicembre 2016

Sarà perchè trattasi di famiglie babbiòne.



Allora, poichè ieri è finito ci è concesso dire che ha avuto solo due crisi, una la mattina e una la sera, impanandoci colazione e cena ma ci sentiamo già dei ragazzi molto fortunati.
Per di più: a scuola l’hanno visto molto felice e vivace e anche con più capacità di concentrazione della scorsa settimana. Fà che duri, fà che non sia un caso e fà che sia l’inizio di una svolta. Adesso non è che io sappia esattamente a chi lo sto chiedendo, ma comunque.
Invece ieri trafficavamo ancora con la faccenda ausili insieme ai terapisti: i quali stanno anche aspettando una modulistica specifica dell’asl per compilare la loro parte, perché va rinnovata per l’iscrizione alle scuole medie.  E stanno aspettando da non so quanto. Oltre alla faccenda ausili.
Il fatto è che non ci viene contestato nulla, la legge dice che abbiamo diritto a tutto ciò e non stiamo chiedendo delle cose assurde ed è tutto confermato: però siamo fermi. E’ la solita faccenda: è un sistema che funziona, ma non funziona. Il che darebbe il diritto alle famiglie di ricorrere legalmente presentando documentazioni, perizie, valutazioni, controvalutazioni, che verrebbero poi prese in esame, e magari, dopo un attento processo, si accelera un pochino la faccenda stessa medesima. Il quale sforzo di attenzione, concentrazione, ricerca, viene richiesto a famiglie che lavorano per il proprio figlio 24 ore al giorno per 7 giorni a settimana, il cui unico obbiettivo non è la qualità di vita ma la sopravvivenza; non è avere uno svago mentale, che sia leggere il tizio delle madeleine, stare sui social o ballare il tango: ma solo garantirsi un dignitoso numero di ore di sonno nell’arco del mese.
Ci sono una serie di possibilità: la nostra asl, come tante altre, ha tagliato personale e la dottoressa è rimasta sola a fare mille lavori e ha un plico di scartoffie da sistemare che sono diventate sempre più complicate: perché, contemporaneamente, i preventivi con i relativi codici sono sempre più difficili da controllare, in quanto i tariffari non sono aggiornati da decenni e le aziende ortopediche, per rientrare dei costi, aggiungono agli ausili dei componenti non indispensabili, che hanno un costo ridotto, ma che fanno alzare un pochino la cifra generale: perché altrimenti il rimborso generale non è adeguato. Ma è quindi un lungo lavoro di controllo codice per codice.
Ovviamente, è una follia.
Altro possibile motivo: l’asl ha imposto di contenere le spese e quindi le prescrizioni, spostandole sull’anno seguente per far quadrare il bilancio. Ma questa è una cosa che non si può dire, perché un ausilio deve essere prescritto quando serve, soprattutto nell’età evolutiva, perché questo viene richiesto dal nostro sistema nazionale. Quindi, se anche fosse vero, non si dice.
Il succo è che noi aspettiamo. E mica solo noi. Anche perché difficilmente, appunto, le famiglie possono incatenarsi davanti all’asl, non saprebbero con chi lasciare i bambini. Appunto: poiché è un diritto, si ha l’ulteriore diritto di ricorrere legalmente. Si vede che poi le famiglie che non lo fanno è perché sono babbiòne: non perché hanno delle giornate incomprensibili al resto dell’universo.
Uuuhhhh, stamattina sono proprio antipatica: che poi non è mica vero, mi è venuto così.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
FORZA FABULLO!!!
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mammadoni ha detto...

Tutto vero...purtroppo non è fantascienza :-(

Ma sempre e comunque e ancora più forte Fooooooorza Fabullo
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Anonimo ha detto...

Fà che duri ! Fà che duri!! Fà che duri!!!
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Forza Forza forza