Il pensiero salvante.

Recupero una foto di quelle viaggianti in cui si veda solo Fabullo, lo fo lo fo.

La Michi ieri era passata sotto un treno ma non più vomitante; ora sta uscendo per tornare a scuola, vediamo come va a finire. Fabullo ha avuto un pochino di mal di pancia, ma ha retto; e poi davvero: abbiamo per lui quell’attimo di rilassamento cosmico, per cui lasciamo perdere con il seguente edificante pensiero: tanto è andato in gita. Attimo colto.

Proprio per la serie: non è che stiamo dicendo che sia tutto bello e facile e con un futuro roseo; ma tanto è andato in gita, ecco.

Ogni tanto è bello riuscire a non pensare almeno a qualcosa, tipo lo spettro dell’influenza invernale; che non è mica finito, o per carità: ma tanto è andato in gita. Ecco.

Oggi devo anche scrivere alla dottoressa perché sono passate due settimane dalla visita: e il bilancio è positivo. Ieri, ad esempio, le crisi sono state tre e sono già troppe: ma sono meno di sei, non passa le giornate a dormire, anzi: sta capitando che riesca a godersi tutta il pomeriggio a scuola senza andare nel lettino. E, soprattutto, è finita la paura dell’emergenza cibo. Insomma, anche lì: non è proprio una passeggiata, ma è sicuramente meglio di due settimane fa. E poi è andato in gita.

Qui è decisamente inverno, mammasanta: normale, nèh? Non essendo propriamente agosto. Ieri la nebbia è stata meno, io sono riuscita ad andare a Moncalvo per la macchina e non è che mi sono goduta le colline del Monferrato, avvolte nei fumi; ma la strada si vedeva più che dignitosamente: certo che le temperature non sono mai salite sopra i tre gradi e la strada sarebbe stata buonissima per i pattini da ghiaccio. Cerchiamo di far stare Fabullo fuori il minimo indispensabile, perché comunque è lì fermo. Ma, come dicevo prima in fase ossessiva consolatoria di sopravvivenza: in gita c’è andato. Sono i pensieri zèn.

Buona giornata.

Angela