Noi si torna. Deciso.

Abbiamo deciso che si parte senza valigia, o noi sconsiderati. E che buon pro ci faccia.

In passato, quando la dottoressa ci ha ricoverato, erano sempre condizioni diverse: non mangiava più da giorni, o piangeva tutto ma tutto il tempo.  In questo momento non va bene, e va meno bene dell’ultima volta che ci hanno visto: però non ci sembra di essere già a quel punto. È anche per quello che abbiamo chiesto un anticipo della visita. E santo neuro stimolatore che ci salva dal passare la vita in ospedale.

La dottoressa ha organizzato tutto alla veloce e non sappiamo come voglia muoversi oggi: se voglia un tracciato, se le basterà quello che le raccontiamo, mi pare che abbia convocato anche l’ingegnere.

Portiamo giù gli esami che sono arrivati: il dosaggio del depakin è immutato rispetto a due mesi fa, nonostante l’aumento del farmaco. Per cui penso che ce lo aumenterà ancora. E va bene, ma che funzioni, mammasanta.

E quindi niente valigia. E bòn.

A scuola stanno diventando abbastanza matti per farlo mangiare, a differenza del mese scorso. Però ci si mettono, davvero: se penso alle mamme che mi raccontano che quasi ogni giorno le chiamano da scuola perché “il bambino lo vediamo un pochino mogio e non mangia niente, venga a prenderselo”. Ecco, noi siamo veramente fortunati. Ieri siamo arrivati a scuola dopo una crisi e, quando hanno visto che non funzionava, non hanno fatto una piega e l’hanno messo a nanna. Poi a pranzo hanno insistito e sono riusciti a fargli mangiare la polenta: e, a quel punto, hanno deciso di cavalcare l’onda e di cogliere l’attimo e i responsabili della mensa hanno fatto saltare fuori un pezzo di gorgonzola apposta per lui, giuro, per dargli calorie già che apriva la bocca. Dei miti. Quelle robe che ringraziamo in ogni minuto di abitare qui.

Insomma, noi torniamo a casa, deciso.

Buona giornata.

Angela