Che vi conto?

Veramente? Così caldo a Firenze in quel di dicembre?

Effettivamente anche qui, nel profondissimo nord ovest, è strano: non da maniche corte, per carità, ma sicuramente una roba da matti. Abbiamo avuto qualche ora di ghiaccio la settimana scorsa, di notte e di primissima mattina, ma poi basta: chiaramente ci lamentiamo, il fine settimana è stato grigissimo e umido, da piedi freddi e voglia di stare in casa, per intenderci. Ma, a pensarci, ci sono stati anni pieni di neve di questi tempi.

Ieri giornata che non si sa: abbiamo contato 4 crisi, che sono meno di sei e meno di otto, ce la faccio pure io che, si sa, non brillo mai con i numeri. Però è stata una giornata tanto difficile, in cui l’abbiamo visto sempre con la faccia mogia e sofferente, anche in fisioterapia: non abbiamo capito se avesse delle crisi di fondo che si bloccavano ma che comunque gli lasciavano un malessere, o chissà. Però ci faceva una pena infinita, e non sapevamo bene come prendere la faccenda. Oggi, almeno, va a scuola: per cui sarà contento nei momenti in cui si sente un pochino meglio. Forse la nostra stanchezza abissale, i nostri mal di testa che non passano mai, nascono proprio dal senso di impotenza, in cui non facciamo praticamente niente ma stiamo lì a guardarlo. Forse i pensieri stancano, e anche il cercare di non pensare.

Insomma, non c’ho mai niente da raccontarvi.

Buona giornata.

Angela