martedì 30 gennaio 2018

Altro che a vista.

Cambiamento di piani. Non riusciamo ad andare in fisioterapia giovedì perché i terapisti sono riusciti ad avere un appuntamento per una consulenza per un bimbo, che è importante, che se si rimanda finisce chissà poi a quando, che è gratis grazie ad importanti strategie diplomatiche, insomma, bisogna cogliere la palla più che mai al balzo.
E allora cerchiamo di andarci venerdì, in un orario comodo, ma se vediamo che Fabullo è stanco privilegiamo il sabato, per la faccenda delle ortesi: che per la onlus sta rappresentando uno sforzo economico indubbiamente importante, ma anche organizzativo. Nel senso che si ha la consapevolezza che la giornata di sabato è un primo passo per capire che cosa siamo in grado di fare sotto tutti gli aspetti, se sia possibile strutturare questo servizio per le famiglie oppure no: consci che le cose vanno fatte bene, e anche solo la giornata di sabato è frutto di ore di pensieri, confronto di esperienze, contatti con vari operatori.
Per intenderci, esempio molto ma molto terra terra: recentemente un importante reparto torinese ha pubblicato in pompa magna l’apertura di un nuovo ambulatorio infermieristico  specifico per i bambini. Apertura: due ore al mese, per un’utenza indubbiamente specifica, ma che copre, sempre indubbiamente, decine di casi settimanali. Sostanzialmente, è un lavoro che altre realtà sanitarie fanno tutti i giorni in silenzio e a testa bassa, senza pubblicarlo sui giornali.
Insomma, la politica dei famosi tavoli di discussione: incidenza sulla problematica pari a zero.
Ecco, in questa storia delle ortesi, o capiamo che la onlus è in grado di fare la differenza nella quotidianità delle famiglie, oppure si rivolgono le energie su qualcos'altro e basta.
Ciò vuol dire: un’ortesi finita ha un costo medio di circa 60 euro di materiale (e quindi si cerca di non sprecarne), più le ore di lavoro del terapista, e non è un lavoro semplice, in cui si fa un corso e poi si è capaci, serve molta pratica: assodato, in molti mesi di valutazione, che la soluzione migliore è che siano proprio gli operatori che conoscono il paziente a fare il lavoro, noi siamo poi in grado di farlo? E proviamoci, e poi si dà una risposta sincera.
È per questo che valutiamo le condizioni di Fabullo e, eventualmente, privilegiamo il sabato al venerdì.
Ieri è stata una giornata tutto sommato buona: a pranzo ha mangiato 4 agnolotti e 2 yogurt, per noi è tutta festa. Ci sembra più che altro stufo di stare da solo, a questo punto.
Domani mattina arriva l’infermiera per i famosi dosaggi: abbiamo fatto passare esattamente un mese dall’ultimo buco, per cui speriamo che le vene si concedano.
Quindi sento la pediatra per comunicare se ci siamo riusciti oppure no, e intanto ci aggiorniamo sul bollettino influenza, per decidere come procedere. Navigazione a vista: sempre detto da una che, senza lenti a contatto, non riesce a vedere manco il Monte Bianco stando a Courmayeur.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
INCROCI MEGAGALATTICI SEMPRE !!!XXXXXXXXXXXXXXXXX
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mammadoni ha detto...

Forza Fabullo
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Un applauso alla super Onlus!!!!!!

Nonna Roby ha detto...

Buono il progetto delle ortesi per le mani: ma quanto impegno richiede, tutto! E quanto tempo! La ONLUS fa delle ottime cose, buone iniziative: incrociamo anche per questo XXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXX oltre per la salute e l’appetito di Fabullo.
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Ciao a tutti e bacetti