martedì 13 novembre 2018

Imparare.

Nella classe di Fabullo, dove lui ha dei grandi Amici, è meraviglioso perché molte delle attività che lo riguardano sono organizzate con la collaborazione dei ragazzi stessi. Non nel senso che vengono, come dire, “comandati” nel far questo piuttosto che quello; ma proprio nel pianificare loro stessi un lavoro o la costruzione di qualcosa per Fabullo.
Vuol dire che imparano che non si deve e non si può far finta che certe realtà non ci siano e metterle in un cantuccio; che bisogna imparare a pensare che, speriamo di no, mai e poi mai, ma che nessuno di noi è al sicuro dalla sofferenza; che troppe cose funzionano male ed è necessario non accettarle così passivamente: perché, in qualche modo, tra un po’ saranno poi loro a mandare avanti il mondo ed è bello pensare che lo potranno fare non mettendo da parte nessuno, e sarebbe una conquista nel mondo che li circonda.
E attenzione: perché possono esistere le voci contro, che dicono che, in questi casi non è che I ragazzi devono interrompere il loro programma didattico, non la devono mica pagare loro per colpa dei poveri, non camminanti, non parlanti o parlanti un’altra lingua, magari non dello stesso colore, non con gli stessi vestiti: a parte il fatto che, nella  quantità di ore che trascorrono a scuola, questi momenti rappresentano comunque una percentuale che non toglie proprio niente, Pitagora ci sta lo stesso; per cui propongo di andare immediatamente oltre a simili intelligenti osservazioni.
Ma, se vogliamo proprio fare i didattici nel senso più comune della parola, imparano comunque: a studiare materiali adatti; ad elaborare una grafica utile per certe attività; a pensare addirittura al funzionamento del cervello nelle sue prestazioni motorie e organizzative, a distinguerle, e quindi a selezionare i vari compiti e a studiare delle strategie per rieducare e facilitare; a mettere per iscritto le parti di un progetto, per imparare ad avere le idee chiare e per farlo capire agli altri. E ditemi voi se la parte più dichiaratamente didattica non è coinvolta in tutto ciò, ci sono le basi per degli argomenti per cui si fanno master che costano quanto una spedizione in Antartide.
Ovviamente, come sempre, neanche a dirlo, viva la buona volontà dei singoli all’interno della Grande Faccenda della scuola italiana, non pensate manco per sbaglio che le cose vadano così ovunque e sempre.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

Luana ha detto...

Eh no, non è scontato no. Bravissimi i compagni di Fabio!
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Forza Fabio! Sei sempre circondato da persone che ti vogliono un mondo di bene! Sia fisicamente che a distanza di qualche centinaio di chilometri!
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BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA RAGAZZI!!!
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Nonna Roby ha detto...

È fortunato Fabio ad avere compagni simili che sono ovviamente educati da insegnanti molto validi che cercano di prepararli per la vita!!! Qualcosa di buono c’è nella nostra società ma questo non fa notizia!
Un abbraccio e incroci per tutto XXXXXXXXXXXXXXXXXX
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ciao a tutti i lettori del blog.