Anche oggi vi racconto sempre quelle, così sapete che le storie non sono ancora cambiate: e questa è veramente una storia emblematica, nel senso che la mamma è una grande Amica della nostra onlus, e quindi ci siamo dentro nel supporto: ma è qualcosa che capita tutti, dico tutti i giorni, magari più in sordina.
È una di quelle storie di Parole Specchietto (per le allodole), perché un buon concetto viene stravolto per colmare vuoti in modo apparentemente legale.
Allora: seconda elementare, grande nucleo scolastico a Nord di Milano. Il bambino in questione ha un problema motorio che però si sta risolvendo, nel senso che cammina con il suo schemino ma senza alcun ausilio; qualche problema visivo che però, con opportuni accorgimenti nella gestione della pagina e delle righe, gli sta comunque permettendo di svolgere un normale programma; livello cognitivo eccellente. Insomma, un bambino che può cavarsela benissimo in vita sua, supportandolo con i giusti mezzi, per questo ha l’insegnante di sostegno.
In questa stessa classe c’è un altro bambino “difficile”: poco gestibile, maleducato in parole e azioni, proveniente da un substrato sociale complesso, per cui sembrava solo maleducato o proprio ineducato.
In realtà la situazione è peggiorata rapidamente, il bambino è sempre più violento, e emerge una diagnosi di malattia mentale “vera”, che viene certificata. Per cui vengono fatte le scartoffie e il bambino riceve qualche ora di supporto: ma solo qualche ora, che non basta, e tutto il personale è costretto a passare il tempo a contenere questo bimbo perché non capitino guai seri.
Quindi si scatena la parte più triste, la Guerra dei Poveri: gli altri genitori infuriati, la madre che li accusa di non volere il bambino, eccetera eccetera. Quello che capita quando nulla funziona, la ragione non sta più da nessuna parte e la sopravvivenza è l’obiettivo primario. È sempre una situazione senza senso, andiamo oltre che voglio raccontarvi qualcos'altro.
La dirigente, con i sudori freddi per l’immane pasticcio, fa l’unica cosa che non doveva fare: e se non c’è nessuno che abbia ragione a livello della discussione tra famiglie, la certezza è che la dirigente abbia torto marcio.
Perché toglie l’insegnante di sostegno all’altro bambino, perché è più gestibile e la mette a contenere quello più violento. La Mamma Amica si lamenta: perché il bimbo non riceve più il supporto didattico per lui fondamentale, scrive tutto storto e non riesce a stare dietro alla classe come tempi di apprendimento, con difficoltà e frustrazione; le altre famiglie se la prendono anche con lei perché allora ci rimettono tutti eccetera, andiamo oltre.
Allora: è evidente che c’è un problema a monte, di diagnosi funzionale forse mal fatta, che non ha evidenziato quanto supporto debba avere il bambino “difficile”; oppure lo evidenzia, ma non ci sono risorse per pagare tutto il personale necessario, chi lo sa: in qualunque caso non vengono rispettati i diritti di tutti i bambini.
La dirigente, però, nello spostare l’insegnante di sostegno, ha torto senza appello e ha usato, appunto, le mitiche Parole Specchietto (per le allodole) che sono l’incubo di ogni famiglia di bambini disabili. Sostanzialmente: la legge prevede autonomia scolastica, quindi flessibilità, quindi l’insegnante di sostegno è una risorsa per tutta la classe e come tale può essere usata.
Leggi: l’insegnante di sostegno è un tappabuchi.
No. Non è vero.
È vero che la legge dice questo, ma, per ovviare ad altri problemi a monte, le Parole sono appunto diventate Specchietto.
L’insegnante di sostegno viene assegnata ad un singolo alunno: se quell’alunno non ci fosse, non esisterebbe quel tappabuchi e la scuola si organizzerebbe in un altro modo.
È vero che nella legge sono scritte le parole autonomia, flessibilità e risorsa per tutta la classe: ma sempre in funzione di quell’alunno lì.
Invece tali Parole Specchietto sono state talmente stravolte e decontestualizzate nel tempo che nell’agosto 2009 è stata redatta apposita nota ministeriale per chiarire e ribadire quello che già c’era nella legge del 94.
In cui si dice proprio che è vero che esistono l’autonomia e la flessibilità all’interno del plesso, per cui il dirigente può prendere particolari decisioni: ma sempre nel rispetto del principio di base che va favorito QUELL’allievo a cui si riferisce il singolo insegnante di sostegno.
E, riguardo all’insegnante risorsa per la classe, vi copio le esatte parole della circolare: il docente in questione è assegnato alla classe per le attività di sostegno, nel senso che oltre a intervenire sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe, collabora con l’insegnante curricolare e con il Consiglio di Classe affinché l’iter formativo dell’alunno possa continuare anche in sua assenza.
(Sorvoliamo sulla preparazione specifica, non è il nostro discorso di oggi).
Capito? È esattamente il contrario: l’insegnante è di supporto a tutta la classe non nel senso che fa altro, non deve occuparsi di altri bambini e non deve tappare buchi in organico: ma supporta, addestra, tutta la classe a occuparsi di QUEL bambino anche in sua assenza.
È chiaro che se è stato necessario precisarlo nel 2009, è perché nella legge del 94 già era scritto bene ma le parole venivano stravolte a piacimento. O, sicuramente, a necessità: ma la necessità si risolve individuandola in modo preciso, guardando la luna e non il dito.
Quindi, nella vicenda della scuola milanese, nessun bambino, neanche quelli sani, vede riconosciuti i propri diritti; la dirigente è in difficoltà perché non ha risorse e deve prima di tutto pensare alla sopravvivenza generale, che vuol dire che nessuno deve farsi male. È comprensibile.
Ma facendo fare da tappabuchi a quell’insegnante, ha semplicemente torto. Punto.
La Mamma Amica è brillante e ha fatto valere le sue ragioni in maniera molto chiara e corretta e inappellabile. Come sempre, in questi casi, non capita mai che si ricevano delle scuse, per esempio. Che sarebbero le uniche Parole dovute, a cui devono seguire i fatti.
Buona giornata.
Angela
3 commenti:
Da noi, invece abbiamo una situazione inversa. Abbiamo avuto alle elementari, ed abbiamo tutt'ora alle medie, con bambini diversi, una situazione molto simile ma con una differenza sostanziale: bambino certificato e bambini con evidenti disturbi comportamentali e lievi disturbi cognitivi che per volontà propria dei genitori non vengono certificati nonostante siano stati invitati a farlo sia dagli insegnanti stessi che dagli assistenti sociali, vuoi per ignoranza, per cultura o per vergogna (vergogna di che?) o per semplice non accettazione del problema del bambino e quindi ritengono che non abbiano bisogno di un aiuto. Ma poiché poi le difficoltà vengono a galla e la gestione della classe diventa complicata, i dirigenti e gli stessi insegnanti, per gestire la situazione in classe, usufruiscono dell'insegnante di sostegno dell'altro bambino certificato mandando su tutte le furie i genitori che si sono invece sbattuti per avviare l'iter burocratico della certificazione ma soprattutto perché la risorsa che doveva essere dedicata proprio a sostegno di quel singolo bambino viene dirottata agli altri. Perché poi, lo sbattimento, non è solo avviare l'iter burocratico ma anche la costante presenza alle riunioni mensili del PEI ed ai colloqui aggiuntivi per sbrogliare la matassa e far valere i diritti del bambino. Situazione molto simile a quella raccontata da Angela, dove la responsabilità del dirigente è anche qui evidente, ma aggravata dal non riconoscimento dei limiti dei figli da parte di alcuni genitori. Dopo anni, il ragazzo certificato ha il suo insegnante di sostegno e il suo educatore e gli altri ragazzi vengono affiancati dall'insegnante supplente via via disponibile. Una soluzione che mette d'accordo un po' tutti ma che purtroppo penalizza i ragazzi non certificati che precisiamolo colpe non ne hanno.
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Che sia una buona giornata per Fabio e per tutti quanti!
Situazioni terribilmente complesse, quella di Angela e quella di Luana: è giusto farle sapere però, perché “Qualcuno” le leggerà senz’altro!!!
Un bacio a Fabullo studente e un abbraccio a tutti <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
FORZA RAGAZZI!!!
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