Che strano.

Mammasantissima, quanta acqua. Qui fuori che cade dal cielo, e ancora ci sta andando liscia, povera gente. Qui per il momento bisogna solo andare piano piano, perché le strade sono un immenso lago, tutte piene di buche che non si vedono, ogni spostamento è complicato. Ieri sera Paulo Aimo Viaggiatore è riuscito a prendere un treno che poi non aveva coincidenza immediata per Caluso, Fabu dormiva e Michi era a casa, per cui sono uscita per andarlo a recuperare a Chivasso, ma la statale era paurosa: lo è già di suo, ma ieri sera che non si vedevano i bordi è stata mistica. E stamattina già fatto il giro breve a Caluso, e veniva giù che altro che piovere cani e gatti come dalla Giulia a Londra, fidatevi che scendevano dal cielo anche i due coccodrilli e l’orangotango, erano lì che cercavano il buon Noè.

Perché siamo ancora senza macchina: ieri sembrava fatta, guasto trovato e invece poi no. Speriamo oggi.

Però vi conto che ieri sera Fabu ha mangiato benissimo, aveva la faccia tutta felice e tutta presa dalle conversazioni, chissà perché nel fine settimana è stato così sofferente.

E quindi? Quindi sono stata piaga per niente. Dobbiamo piantarla di preoccuparci ogni minuto. Strano, neh?, che facciamo così. Non si capisce proprio come mai. Pensare che è così semplice vedere che va sempre tutto liscio, che Fabu è contento di tutto, che esiste un grande disegno in cui tutto acquista un senso colmo di serenità, chissà perché dobbiamo sempre farla lunga e avere il timore di finire in ospedale ogni piè sospinto. Non si spiega.

Oppure sarà il maltempo. Sempre beati quelli Zen.

Insomma, ieri è andata e abbiamo respirato.

Buona giornata.

Angela