Lasciamo perdere.

 E’ arrivato lo schienalino nuovo, alleluia alleluia. Sono contenta perché è molto meglio di prima, Fabullo si stancherà meno nello sforzo continuo di stare dritto. Solo che è evidente che questa carrozzina non è più adatta alle sue esigenze: se lo conteniamo troppo non lavora per niente e se gli lasciamo un po’ di gioco non se la cava. E’ proprio una concezione che non va bene, andava due anni fa, tornati dall’America, quando lui ha apprezzato lo stare finalmente seduto in una roba che non fosse un mastodontico passeggino. E non più ora, quando invece si muove tantissimo e vorrebbe fare ancora di più.

Però la carrozzina si cambia quando è evidentemente piccola e non solo per facilitare tutta una serie di nuovi schemi di movimento che nessuno mette per iscritto che lui otterrà e che potrebbero essere solo il delirio dei genitori isterici. Tipo il rinforzare la spinta con le braccia per facilitare il tronco.

O meglio: qualunque mitico protocollo riabilitativo dice che gli ausili dovrebbero facilitare e quindi variare eccetera eccetera. Solo che perdiamo tanto tempo a scrivere i protocolli e la pratica è invece quella dei treni persi.

Altro esempio: è arrivato anche il nuovo girello che il tecnico ha pensato per Fabullo. E mi è sembrato proprio una bella idea, ha tutta un’altra concezione, torniamo sabato per provarlo bene e regolarlo. Solo che arriva ora, che la scuola è finita, e la scuola è il nostro grande stimolo per camminare.

Se qualcuno ha la mappa per trovare sempre il binario giusto al momento giusto me la può prestare?

Vabbè, lasciamo perdere stamattina. Sarà il tempo, grigio e piovoso.

Buona giornata.

Angela