mercoledì 29 gennaio 2014

Se giochiamo a carte, oggi vedo subito.



Sono arrabbiata come una biscia. Così almeno si gioca a carte scoperte, detto subito.
Ieri mattina a scuola Fabu non ha voluto camminare con il girello in palestra, alla lezione di psicomotricità, che è la sua passione assoluta. E la settimana scorsa sì, per cui il discorso del dobbiamo riprendere dopo la pausa forzata forse non torna. Poi ieri sera abbiamo tolto i tutorini e i piedini erano rossi in non so quanti punti.
E ci sta, perché si è rotto un equilibrio e adesso il problema galoppa: come quando le scarpe cominciano a far male da una parte, il giorno dopo fanno male anche dall’altra anche perché si cammina male, insomma, è comprensibile.
Per di più, avevamo già esperienza di una storia simile: poco più di un anno fa i tutorini piccoli in pochi giorni ci hanno fatto venire una tendinite con i fiocchi e controfiocchi e prima di farcela passare e averne un altro paio sono passati due mesi. Cose che capitano, d’altra parte il problema parte all’improvviso.
Ok, sono signora, profondamente signora. Per cui dico all’improvviso un accidenti (solo un accidenti). Proprio in virtù dell’esperienza passata, tre settimane fa siamo andati dal tecnico: che, attenzione, è uno bravo, per cui leccarsi le dita, siamo più fortunati settecentosessanta volte rispetto al passato e rispetto ad altre famiglie, come tempi e modi dell’assistenza.
Però il tecnico ha fatto la prima cosa che si fa in questi casi: prima si taccona, non si può dire che si cambia subito con il costo che hanno (circa 1500 euro, in carico alla società, certi rimborsi non sono a carico della società invece, nooooo, ad esempio nella nostra regione ai piedi delle nostre amate montagne non capita mai, noooooo, vabbè, lasciamola partire con i soliti luoghi comuni, ci sta nel quadro della madre isterica). A nulla sono valse le richieste di una valutazione diversa: ma se si consuma sempre nello stesso punto ci sarà un motivo, forse le spinte non sono più corrette,  il piede non ci sembra più allineato bene, dopo più di un anno ci sta, hai voglia se ci sta…. Niente da fare, si taccona.
Infatti.
 E allora, dopo una settimana  o poco più ci rendiamo conto che davvero non si funziona: non possiamo partire con il mandare avanti il lavoro e intanto procediamo con la burocrazia? No che non si può, metti che poi non autorizzino per qualche motivo.
Per cui fatemi un preventivo. Lo aspettiamo. Poi cerchiamo la dottoressa: spieghiamo alla segretaria che è davvero urgente. Mandiamo tutto. Aspettiamo risposta. Quando avremo risposta la portiamo all’apposito ufficio per l’autorizzazione, che arriverà in una decina di giorni (perché qui funziona già bene), poi prendiamo appuntamento per i calchi, poi li facciamo, poi ci vorranno dalle due alle tre settimane per averli finiti. E andranno bene, perché poi siamo anche fortunati. Ma intanto, è possibile, smetteremo di stare in piedi per un po’. E vabbè. Vabbè un accidenti, sempre perché sono signora.
Se  Fabu nelle sue condizioni sta meglio di tanti altri, non ha la scoliosi, non ha subito interventi alle anche, non ha dolori, guarda caso dopo il giro completo di un anno in cui ha fatto fisioterapia bene in maniera continuativa le condizioni respiratorie sono evidentemente migliorate, se tutto questo, è evidente che non è perché abbiamo aspettato i tempi biblici di ogni vabbè.
Però ricordiamoci che è tutto gratis, quindi è ovvio che servono le procedure adeguate, non è come andare e comprare, la dottoressa non ha solo quello da fare. Però  la procedura adeguata è poco più di un timbro, di un lavoro di segreteria.
Per altro, dico per altro, se grazie a tutti quanti non avessimo potuto pagare per il novantotto per cento delle cose, non saremmo qui a parlare di tutori gratis: perché tanto Fabu, tra piedi storti e anche panate e zero resistenza, in piedi non ci starebbe più.
E, comunque, anche a voler pagare la realizzazione non scenderebbe sotto i 20 giorni: vabbè il tecnico non ha solo quello da fare, è normale che sia così.
Sarà. Però tutte le volte che li abbiamo fatti all’estero non è mai passata più di una settimana tra il calco e la consegna. Uuuuhhhh, la solita retorica che altrove va tutto meglio, ma tanto ci sta nel solito precedente e suddetto quadro, quello della madre isterica.
Per cui oggi lo so come va a finire: che mi riempio la testa dei lavori quotidiani, orari, scartoffie e pavimenti. Con la musica, così la testa si riempie, appunto meglio.
Concedetemi Should I stay or should I go. Non so bene nè dove nè  quando, ma concedetemela lo stesso, anche se forse non è proprio che si addica ad una signora.
Buona giornata.
Angela

4 commenti:

Luana ha detto...


Ohiohi Angela che patire.... le storie infinite della burocrazia... tutto per far in modo che le persone si scoraggino... Tieni duro, tenete duro e andiamo avanti. Forza Fabio!
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Incrociamo perchè i tutori arrivino presto....
Un abbraccio e un massaggino ai piedini di Fabio

BOOG ha detto...

Siamo riusciti a complicare anche la cose semplici.
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!!
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Paola ha detto...

Oggi ti concedo tutto quello che vuoi... oltreche' un abbraccio enorme.
E' inconcepibile, proprio non ce la faccio a trovare una logica, che si debba diventare pazzi per qualcosa di assolutamente dovuto e ovvio.
Tenete duro e non mollate... noi siamo sempre qui con voi. SEMPRE E COMUNQUE!
Forza ragazzi!!!
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Nonna Roby ha detto...

È una cosa vergognosa!!! Non ci sono altre parole!!! Noi qui si incrocia per tutto XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX sperando che serva.
Qui è nevicato oggi pomeriggio, ma con pioggia. Avete tolto dalla canfora la pala rossa per usarla in caso di bisogno?
Abbracci a grandi e piccini!!!