giovedì 8 gennaio 2015

Un pantano serio, ma da dire lo stesso.



Per tranquillizzare tutti, volevo solo dire che mi sono già alzata piaga: insomma, lo stato di grazia è finito, si torna alla coerenza assoluta. Anche se ormai è passata più di un’ora e svariate tazze di thè, quindi tutto sommato va già meglio.
Ora passata a leggere i giornali e a pensare, tanto per cambiare: ma meno male che pensiamo, in certe situazioni. E forse non basta mai. Forse dovremmo pensare sempre a ciò che ci sembra scontato, tipo esprimere delle opinioni, e invece per qualcuno non lo è affatto.
E lo so adesso mi impantano in una di quelle robe che poi tanto non riesco a spiegarmi, ma tanto ci provo lo stesso. Per dire che davanti all’orrore non ci sono parole, e basta. Però anche per dire che dobbiamo ricordarcelo che le nostre conquiste quotidiane, tipo il dire in maniera civile ciò che pensiamo, non possono mai passare in secondo piano. E lo so che è il blog di Fabullo, ma proprio per quello: perché l’aggressione ai nostri pensieri, a tutti i livelli, è quotidiana, anche se ovviamente non arriva a quell’estremismo lì, che non ha colore religione o idea, ma che è disumano e basta. E forse le piccole aggressioni, che lasciamo perdere, per stanchezza, ne innescano delle altre che portano ai fallimenti del vivere insieme.
Ed ecco  cosa volevo dire: penso per esempio a tutte le volte che lasciamo perdere noi, o che addirittura ci convinciamo che sia meglio stare zitti, perché se ci sono così tanti ostacoli vuol dire che è la nostra idea quella sbagliata.
Per esempio: io, mamma di un bambino disabile, vedo che la carrozzina non va più bene, è già piccola; ma non l’avevamo mai sistemata, da quando ce l’abbiamo. Ed è tutto tanto difficile, tutto rema contro, e lascio perdere, almeno fino all’urgenza assoluta. Lascio perdere un pochino per esaurimento delle energie, e un pochino perché comincio a dare per scontato che forse sono io quella che sbaglia, perché è ovvio che se tutto mi rema contro è perché è la mia opinione quella sbagliata. E allora lascio perdere, c’è chi si impone e chi è più forte di me, e smetto di dire quello che mi sembra giusto, lascio che qualcuno, a suo modo, mi uccida.
Andiamo pure avanti, l’ho detto che marca male. Sempre io mamma di un disabile adulto lo infilo in un istituto, perché non ce la faccio più, per tanti motivi. So che è bravo, intelligente, assolutamente in grado di comprendere ogni emozione sua e degli altri. E lo metto in un posto in cui, grazie a Dio, lo accudiscono lo lavano lo nutrono e non lo picchiano neanche. Lo sistemano e lo mettono davanti alla televisione. Ma no, ma guardi, che esiste un grande progetto riabilitativo culturale: comprende otto minuti al giorno per paziente. Ecco. Taccio, perché alla fine non posso mica pretendere di più. Perché se funziona così, si vede che è giusto. Che l’idea che, forse, la dignità umana stia da un’altra parte, sia solo un pensiero di una madre devastata e isterica; e basta, che quindi non sia il caso di dire e di tirare fuori. Diamo per scontato che vada bene così.
Eccetera. Ecco, diamo per scontato: solo che qualcuno, magari, non la pensa così e si ritiene in dovere di aggredire, fisicamente, umanamente, nei pensieri. Perché si fa come dico io. E tu puoi pensarla diversamente, puoi  manifestare scrivere disegnare,  ma si fa come dico io e adesso te lo dimostro. Tanto poi ci facciamo tante domande a livello planetario per circa una settimana, poi le energie politiche, organizzative e tutto quello che fa rima con economico, vanno da un’altra parte.
Per cui poi non ci ricordiamo più che c’è qualcuno che invece dice delle cose che non dovremmo dare per scontate. E una cosa tira l’altra, un pensiero tira l’altro, perchè davvero rispettare la libertà di tutti non può arrivare all’estremismo di uno che uccide qualcun altro perché il suo lavoro è pensare troppo. O cercare di fare il proprio dovere senza troppa gloria, perché non credo proprio che il poliziotto francese, finito contro un muro, fosse uno che si arricchiva: sempre a proposito di dove vanno a finire le energie di cui sopra.
Insomma, mi sono impantanata, ma tanto lo so che voi lo sapete che non ce la posso fare e che, comunque, avete capito lo stesso.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA SUPER FABULLO!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Solo preghiere per quanto è successo in Francia!!!

mammadoni ha detto...

Grande Angela non ci sono altre parole da aggiungere. ...

Forza Fabu XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

Io sono contraria a qualsiasi tipo di violenza e sono per il reciproco rispetto. Questo attentato non dimostra forse che vi sono stati errori da entrambe le parti? È una bruttissima storia, siamo tutti vicini ai parenti delle vittime ed all'intera Francia e speriamo che non si verifichino altri episodi del genere.
Miky e Fabio tornati a scuola? Un bacio ad enttrambi, grandissimo!!!