Mi sa che è Lunedì.

Primo pensiero delle cinque e mezza: mammasanta, questa settimana non si scherza. Stavolta ne abbiamo di giorni davanti.

Un’oretta dopo è passato il primo litro e mezzo di thè e sta iniziando il secondo; la scatola dei cornflakes si è già rovesciata perché era stata messa alla cavolo in dispensa. E quindi andiamo oltre, ma molto oltre.

Di stamattina si impone: pensare a cosa dire che a due tecnici ortopedici, diversi tra loro, ma assolutamente intercambiabili. E non sono il tecnico di Fabullo, a cui di cose da dire ce ne sarebbero eccome, ma non di stamattina perché non ce la posso fare.

Poi: mettere a posto tutti gli orari della settimana e parlarne con i terapisti.

Finire una relazione perché siamo governati dalle scartoffie.

Dopo quanto ti perderai, mia cara?, dice LA PAOLA. Ma spero di no, lo scopriremo solo vivendo. Anche perché, per altro, mi sta venendo in mente che c’è anche da sistemare una roba per settembre, un piccolo corso di aggiornamento che faremo ad hoc per i nostri terapisti perché siano sempre bravi.

E alle tre si esce di casa per andare da Cecilia, dove speriamo che Fabullo si comporti in maniera dignitosa. O meglio: che si impegni, perché poi è quello che deve fare.

E ho anche perso la mia tazza della 500. Mia cara, ma stai vaneggiando completamente? Dice LA PAOLA. No, no, sul serio: scompenso di non poter versare il thè nella mia tazza bianca e blu preferita con sopra la 500, perché probabilmente l’ho abbandonata in giro per la casa e non era il caso di accendere tutte le luci per cercarla.

Insomma, è lunedì. Meglio che cominci un lavoretto, tipo scrivere al primo tecnico e poi alzare Fabullo che sta già imperversando.

Buona giornata.

Angela