Proseguimento manicomio.
Ieri mattina Fabu non si svegliava e arrivava Elena: per cui
alla fine l’ho alzato e bòn. Era contento di vedere Elena, ma soprattutto
educato: nel senso che le ha sorriso, salutata, ma aveva un enorme punto
interrogativo stampato in fronte: ma cosa saresti venuta a fare a quest’ora
della mattina, quando io di solito guardo Peter Pan e Masha e Orso? Lo so che
cosa sei venuta a fare, ma ditemi che non è vero.
Per cui si è messo a lavorare pieno di buona volontà, non vi
dico. Intanto mi hanno telefonato dal cantiere per andare a riprendere i
documenti con quella faccenda che l’italgas dice essere sbagliata, per scrivere
all’ingegnere e sentire come procedere. Via, andiamo. Nel frattempo stavano
anche piazzando la cameretta, però io non potevo stare troppo lì, perché dopo
un pochino Fabu sarebbe stato da mettere in bagno.
Ritorno con le scartoffie. Contattare ingegnere. Pausa per
Fabu, che dopo un’oretta di far finta di lavorare era in effetti stanco,
pallidino, con il naso rosso e gli occhi che si chiudevano un pochino. Così abbiamo
fatto vedere a Elena il nostro pc a controllo visivo, che è il lavoro che
dovrebbe cominciare a scuola adesso se solo ci andasse. Inutile dire che ha
collaborato quanto una rapa.
Sull’altro fronte, Paulo Aimo Imperversante stava
continuando a chiamare la dottoressa per capire la botulina, senza però
trovarla. Ansia. Anche perché volevamo dire alla scuola cosa ne sarebbe stato
di noi, hanno messo in piedi tutta la faccenda della scuola domiciliare e poi.
Intanto che Elena stava per uscire è arrivata la pediatra,
che ha risolto tutto. Perché ha visitato Fabu e l’ha trovato bene a livello
respiratorio, ma stanco e con pochissima resistenza, com’è normale che sia dopo
che 4 litri di ossigeno poco più di due settimane fa. Per cui è stata gentile perché
è una carina da morire: però, appunto gentilmente, mi ha detto che siamo un
tantino idioti. Perché non h è proprio il caso di farsi il problema del
trasloco, i sensi di colpa perché non ce la stiamo facendo a seguire Fabu, perché
non gli stiamo dietro eccetera eccetera: ma ti pare che si possa fargli la
botulina, che è un’immane schifezza, dopo un accidenti del genere? Con il
bambino così stanco? E dopo che l’hai fatta, come fai a provare a farlo
lavorare un pochino intensamente per vedere se funziona, se è così stanco? Nessun
dubbio, non si fa e basta, lo si dice alla dottoressa. E ho anche dei dubbi
sulla fisio la prossima settimana.
Ovviamente, ha ragione lei, ci siamo persi l’unica cosa
importante a cui dovevamo pensare. Paulo Aimo riesce a parlare con la fisiatra,
le racconta tutto, e questa immediatamente è d’accordo: anzi, sapendolo, ce l’avrebbe
sconsigliato subito anche lei; e non ci ha minacciato che se non ci fa comodo
adesso potrebbero passare otto mesi, come aveva fatto martedì. Ci risentiamo
per aprile.
Che rimbambiti, mammasanta.
Dio salvi la nostra pediatra.
Sensi di colpa perchè non stiamo focalizzandoci su Fabu, perchè ci perdiamo le cose, perchè non ci stiamo credendo.
Intanto è arrivata Michi: letti ancora da fare, e il pranzo
una scommessa. E arriva con la posta: il contratto dell’eni , scartoffie da
firmare e rispedire. Interdetta, perché se mi dicono che secondo loro c’è un
problema tecnico ed è tutto fermo, perché accidenti mi fanno firmare il
contratto?
Dopo pranzo, risistemiamo mezza casa, Fabu a nanna,
operazione comprensione scartoffie: già. Perché l’italgas è il distributore e l’eni
il venditore, vanno fatte entrambe.
E lì è stato uno spettacolo, va detto che forse ero un
pochino stanca e isterica. 3 fogli da compilare: restituire nella busta
allegata preaffrancata, che va a Roma. Però
mi sembra di capire, in un delirio di frasi incomprensibili, che solo due fogli
vanno in quella busta, il terzo va spedito a parte, a Milano.
Non è possibile, non possono essere così allucinati. Numero verde,
dove mi risponde una tizia piena di voglia di lavorare al numero verde, con
tutte le sue ragioni ma che non interessano a me.
Conversazione surreale: buon giorno, mi chiamo così e ho
solo bisogno di un’informazione per rispedirvi il contratto. Numero cliente per
favore: ok, numero cliente. Signora, le abbiamo spedito il contratto deve
rimandarcelo firmato. Ecco, appunto, mi serve un’informazione. Signora, finchè
non ci rispedisce il contratto qui non vediamo niente e non posso darle
informazioni. Appunto, se mi lascia
parlare le chiedo a riguardo del contratto che ho appena ricevuto. Ahhh, brava,
l’ha ricevuto, allora compili tutto bene e ce lo rimandi.
Volevo ucciderla. Poi il delirio della doppia spedizione l’avevo
capito giusto.
E la giornata è proseguita così: con Fabullo insopportabile
e noi stanchi morti e telefonate continue per la qualunque. E non abbiamo
ancora notizie dell’impianto del gas. Però hanno montato i mobili nelle camere,
ieri sera Paulo Aimo e Michi sono andati a vedere e sono stati contenti.
Mammasanta.
Buona giornata.
Angela
5 commenti:
Forza Fabio!!!
Forza Angela, sei umana, non sentirti in colpa per non riuscire a fare 412365 cose al minuto!
Incroci, pensieri e abbracci propiziatori. Che questo periodo, passi alla veloce.....
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Forza e coraggio donna Angela!!!
FORZA SUPER FABULLO!!!
GALASSIE DI PENSIERI POSITIVI SEMPRE.
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Forza Angela!!! WonderWoman ti fa un baffo!!!! e lei non ha mai avuto a che fare con i numeri verdi.... grrrrrrrr
Fabio, ci vuole una magia delle tue per risollevare l'umore di mamma... pensieri e abbracci virtuali al limite del soffocamento.
Non dimenticate che ci sono un sacco di persone che vi vogliono un mondo di bene che incrociano e pensano positivo per voi!
Che la giornata sia positiva sotto tutti i punti di vista.
XXXXXXXFORZA AIMOXXXXXXXXXXXXX
forza Aimi non mollate!!!
un abbraccio
Uuhh! Che terribile stress! Per fortuna niente botulina, questa dottoressa mi sembra capace e piena di buon senso. Meno male! Intanto tutto si sistemerà, ENI, Italgas e quant’altro, piano piano e qui intanto si incrocia per tutto XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Ciao a tutti.
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