giovedì 5 novembre 2015

Mica acida.



Fabullo è stato davvero felice di lavorare con la Maestra Elisa: che non si è persa d’animo nemmeno mezzo secondo e, pur non conoscendolo, pur non avendo ancora visto la logopedista, si è messa lì davanti al pc con lui: lavoriamo, così cominciamo a riprendere l’abitudine all’attenzione e alla concentrazione, che è comunque un lavoro da fare.
Fabu, che in questi giorni è buono per la tosse e per i vermi, con lei non ha pianto nemmeno mezzo secondo.  
Insomma, ci sembra proprio un’esperienza positiva.
E poi al pomeriggio siamo partiti alla volta di Moncalvo: che è ad un’oretta di qui su per le stradine del Monferrato; e, in una giornata dipinta come ieri, sembrava davvero una cartolina. Così abbiamo fatto una bella gita e Fabullo non stava più nella pelle perché si esce di casa senza andare sempre e solo in terapia. E siamo arrivati in questa azienda spettacolare, piccolina ma efficiente, in cui ci sono molto ma molto piaciuti.
E, lo sapevamo già, ci hanno confermato che l’adattamento per una rampa manuale su un mezzo piccolo come il partner o il doblò costa circa 9000 euro e rotti. Ci sta, considerato il lavoro che è; ed eravamo anche preparati perché Paulo Aimo Organizzato sta informandosi a manetta.
Certo che, per la miseria, tenendo conto che non è proprio un capriccio, sarebbe carino che una cifra del genere non fosse tutta a carico di una famiglia: perché poi è vero che c’è l’alibi dell’iva ridotta, per carità, ma parliamo comunque sempre di cifre importanti. Sempre applicate a realtà con famiglie quasi sempre monoreddito: vabbè, ma lì la mamma potrebbe lavorare mentre il bambino è a scuola. Già, dimenticavo, che il supporto e l’assistenza sono continui e ci si può assentare dal lavoro ad ogni piè sospinto, che razza di ingrata che sono. Uuhhh, vabbè, ma ricordatevi che c’è anche la pensione di accompagnamento: ah già, sono proprio smemorata oltre che ingrata; simili cifre possono permettere di pagare ogni tipo di assistenza, mica solo il gasolio per gli spostamenti per le terapie, per intenderci.
 Insomma, il solito argomento ipocrita delle politiche sociali in cui sembra che venga fatto chissà cosa, abbastanza perché chi non ci nuota dentro possa credere che le esigenze di tutti vengono supportate perché la legge lo impone.
Non sono acida, giuro, nemmeno arrabbiata: è un dato di fatto, ecco, ne prendiamo atto. Il fatto di non arrabbiarsi non credo sia proprio positivo; ma, come dire, la stanchezza incide un pochettino.
Buona giornata.
Angela

3 commenti:

mammadoni ha detto...

Bravo Fabu e brava la maestra !!!!!!!!!!
Forza Aimo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Nonna Roby ha detto...

Hip Hip Urrà per la maestra Elisa!!! Ha saputo entrare nelle simpatie del nostro “prussoò” e farlo lavorare, ottima cosa, speriamo si continui così!!!
I costi per l’allestimento di un veicolo sono enormi e dovrebbe, dico dovrebbe, intervenire qualche Istituzione, ma tant’è i denari ci sono solamente per altre cose, e poi si parla tanto di “diritti dei disabili”. Non arrabbiamoci, tanto non serve...
Un abbraccio grande e ganascino a Fabu