Il giorno del mitico vabbè.

Ieri Fabullo è stato molto bravo, anche se con la Maestra Elisa ha avuto qualche crisi in più del giorno prima, ed era più stanco. Poi ha avuto una crisi motoria mentre lo tiravo giù dalla macchina per andare in fisio; poi però è stato di nuovo bravo con la Logopedista Alessia, qualche crisi breve che non l’ha disturbato troppo. Insomma, è sempre tutto una scommessa, di chi e su che cosa chi lo sa.

Oggi ancora la scuola e poi riposo al pomeriggio: magari stiamo un pochino fuori a dedicarci al giardinaggio intorno a mezzogiorno, tanto non abbiamo fretta di mangiare per uscire. Così prendiamo l’arietta, guardiamo i fiori e i colori, cerchiamo di non fare troppo gli isterici se il bicchiere è vuoto, assaporiamo l’essenza delle piccole cose se il bicchiere è pieno.

Lo so che sono una piaga cosmica, e che non vi racconto mai niente, ma ammetto che di questi tempi siamo proprio in crisi: ci è precipitata addosso una stanchezza ingestibile, che non se ne va dormendo, che ci si alza sempre appena passati sotto il rullo schiacciasassi con i capelli e le unghie doloranti. Che si fanno le cose per inerzia, nel senso che con una spintarella iniziale uno fa tutto, tipo la mitica lavatrice, poi c’è l’attrito che dopo un po’ ferma il moto e di spintarella ne serve un’altra, per esempio riordinare il tavolo. Non ti facevo così esperta dei principi della meccanica, dice LA PAOLA; nemmeno io, per altro. Però davvero ce la stiamo cavando pochissimo. Diciamo il mitico vabbè che ha sempre un suo perché.

Buona giornata.

Angela