lunedì 9 novembre 2015

Storie di ordinaria follia.



Ecco la ripartenza settimanale: settimana importante perché giovedì si va al controllo: giusto ieri sera ho avuto un flash e ripassato il programma di lavo e stiro, perché mercoledì una valigia la faccio, sperando che non serva e che la riportiamo a casa nostra.
Adesso ve ne conto una divertente: abbiamo 14 scatoloni contenenti ciascuno 6 confezioni di pannolini per bambini taglia XL, che a Fabullo non vanno più; ne abbiamo avanzati così tanti perché ne forniscono 4 al giorno e noi, per fortuna, ne usiamo uno solo per la notte per non doverlo alzare; salvo emergenze, tipo i ricoveri quando è pieno di tubicini e alzarlo è un problema. Insomma, per fortuna noi ne avanziamo.
Che ne facciamo? Teoricamente non possiamo decidere noi di regalarli, mandarli alle missioni, o via dicendo. E quindi parlo con l’asl per restituirli: al nostro ufficio integrativa c’è una signora che è davvero simpatica, competente e disponibile. E che ha pensato anche lei che è giusto che l’asl li ritiri per darli a qualcun altro.
E così è partita, la primavera scorsa, l’odissea della signora: che non è riuscita a venirne a capo perché in tutta l’asl non c’è un magazzino che possa tenerli. Ma tanto si dànno a qualcun altro, la cooperativa incaricata della consegna li carica lì, non devono rimanere cento anni….e no, perché la cooperativa li carica direttamente alla ditta in appalto per la fornitura, quest’evenienza non è contemplata, quindi si ricomprano nuovi.
Alla signora sono cadute le braccia e poi ha trovato lei una soluzione furba: ha individuato in questi giorni un bambino con la stessa taglia, ha chiamato la sua pediatra, che ne ha parlato con le impiegate dell’ambulatorio, che hanno fatto spazio in uno sgabuzzino: l’unica cosa è che devono pensarci direttamente le famiglie a portare qui tutto il carico e a venirlo a prendere, perché questo trasporto per l’asl non è contemplato.
Riflettevamo insieme sul fatto che stiamo cercando di far risparmiare dei soldi all’asl, non è proprio un crimine, in teoria; non dovrebbe essere così difficile, anche considerato il fatto che per fortuna abbiamo la stilo su cui un bel carico ci sta, devo però trovare il modo di andare, con qualcuno che assiste Fabullo nel frattempo. Perché il camioncino che gira a ritirare ausili quel carico lì non lo prende, appunto perché poi non ci sono magazzini adatti. Senza parole.
Con la signora ho evitato, perché ha lavorato bene e certe cose non gliele posso mettere in bocca, però io invoco sempre la mia poca sanità mentale in caso di discussioni, e dico sostanzialmente quello che mi passa per la testa: però mi viene da dire che spero che sia tutto, e solo, un problema di rigidità di protocolli, disorganizzazione, e poco impegno dei singoli che dovevano solo far aprire la porta di un magazzino e non sono stati in gamba come, appunto, la signora che ha cercato soluzioni. E invece non voglio anche pensare che sia così difficile far risparmiare l’asl perché sia più semplice farla spendere in forniture varie; e, oltre che semplice, magari conveniente. E saluto cordialmente tutti coloro che ci stanno intercettando, che dire.
L’altra storia di ordinaria follia di questi giorni: la terapista è riuscita a parlare con la neuropsichiatra per la prescrizione dello standing, e sembra che non abbia più detto che tanto è inutile. Però vuole vedere Fabu, standing e tecnico. Non c’è problema, eravamo pronti: peccato che sia una settimana che telefoniamo a tutte, dico tutte, le ore per avere appuntamento, e non rispondano mai.
Giuro che se qualcuno mi chiede perché non vado a lavorare che tanto è tutta una questione di organizzazione, mordo. Tanto c’è la solita infermità mentale.
Buona giornata.
Angela


4 commenti:

Luana ha detto...

Angela, comincia a mordere, almeno ti levi delle soddisfazioni.
Forza Fabio, mi porto avanti e comincio a incrociare tutto l'impossibile per giovedì!
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BOOG ha detto...

FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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mammadoni ha detto...

Forza Fabu
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Anonimo ha detto...

L'assurdità purtroppo è di casa nel nostro Paese (mi sforzo molto nello scriverlo maiuscolo). Che dire, io vivo per combatterla, nel mio piccolo e per stare accanto alle persone perbene. Di sicuro sto dalla parte di Fabullo e della sua combattiva Famiglia! Grazie per l'esempio che date.
Salvatore A