Ultima tornata di scuola.

 Aspettiamo i racconti di Luana dalla Normandia, se il diluvio universale ha lasciato spiragli, chissà che bello!!!

Noi siamo stati in casa a riposare tutti quanti: la Michi doveva andare a scuola venerdì e poi ha vomitato tutta la notte, per cui è stata a casa e ha fatto ponte. E poi è finita, sembra un pochino una roba da badolaggine, con qualche porcheria di troppo mangiata e un pochino di freddo alla pancia.

Siamo riusciti a mettere fuori la testa in giardino solo ieri, quando è uscito un sole caldissimo e abbiamo avanzato tra funghi e lumache, quanta acqua, mammasanta. Sabato avrò messo fuori e dentro lo stendino tra le 14 e le 38 volte.

Fabullo chi lo sa: ci sembra che le crisi un pochettino meglio vadano. Le crisi lunghe sono una o due al giorno, contro le tre o quattro della settimana prima. Quelle di ammiccamento sono tante. Stiamo a guardare perché mangia, per carità, ma fa un pochettino il sufflìno, nel senso che una cosa non va bene e l’altra neanche: mentre due settimane fa, in piena ripresa, avrebbe mangiato anche le gambe del tavolo. Ci giochiamo la scuola, dove va tutto meglio, solo che ce la giochiamo per quattro giorni.

Vabbè, vediamo.

Sicuramente è stanchino: in questi giorni aveva autonomia fin verso mezzogiorno, e poi tre ore di nanna al pomeriggio. Oggi devo aggiornare la dottoressa, perché deve decidere se proseguire con l’aumento del depakin o se iniziare a scalare la dintoina ad una settimana dal primo passaggio. Intanto non interrompiamo i gastro protettori come avevamo preventivato proprio perché lo vediamo un pochino stranetto con questo cibo, e finisce che poi non capiamo più niente.

In generale, però,  ci siamo davvero  riposati: con tutti a casa Fabullo è più tranquillo e le giornate scorrono più lisce. Oggi andiamo a scuola e poi in fisio, dove verranno nuovamente valutati i tutori: a noi sembra che segnino sempre troppo.

Dovevate vedere la scena di sabato mattina quando eravamo in cucina a prendere il thè delle nove: svegli da un paio d’ore, ma persi tra libri e vestaglie e tempo cupo, e Fabullo con i cartoni. Ed è suonato il campanello, insomma, era praticamente l’alba: ed era il tizio della caldaia che veniva per la revisione annuale, e gli avevamo dato appuntamento e nessuno se ne ricordava. Il tempo che si aprisse il cancello ed entrasse il furgoncino ed eravamo inappuntabili, chiedendo con il più grande sorriso se gradiva un caffè, che neanche nelle case del Mulino Bianco.

Buona giornata.

Angela