Un pò di notizie.

Grandi notizie: la prima è che c’è il sole,  e sembra che possa durare qualche ora. Senza preoccupazioni, pare che qualche goccia verso sera potrebbe arrivare: meno male, così non ci disidratiamo, l’accampamento di lumache qui fuori non patisce troppo, il basilico non rischia di sentirsi disorientato. Penso addirittura di stendere fuori, incredibile.

Ieri meno male che eravamo a riposo perché ne è venuta giù di quella tanta, ma tanta ma tanta. È venuta a trovarci La Zia, che ci ha raccontato di aver cucinato polenta a pranzo, e direi che niente poteva essere più opportuno.

L’altra grande notizia è che ieri ho chiuso il benedetto progetto in un attimo in cui Fabullo riposava, e quindi stamattina niente sveglia prima dell’alba: e ci voleva, perché, essendo io una piaga, ero veramente un cadavere. Adesso riposo fino a lunedì e poi si attacca con un altro, che però dovrebbe essere molto più semplice. A discolpa della piagaggine va anche detto che con Fabullo in vacanza il tutto diventa un pochino più complesso, bisogna cogliere l’attimo per tutto quanto, pettinarsi, mangiare, tutto.

E poi ieri le crisi sono state proprio tante: speriamo che sia un caso sempre legato a questo pasticcio di farmaci, che non stia covando niente. Abbiamo sentito la dottoressa e da ieri mattina abbiamo aumentato il depakin: poi tra una decina di giorni dobbiamo fare i dosaggi e vediamo cosa fare, se possiamo cominciare a togliere la dintoina. Speriamo, perché va tutto meglio rispetto all’ultimo anno, ma siamo comunque in allerta: e, appunto, lo stato di allerta continua è una di quelle cose che sfinisce, insieme al dispiacere di vederlo stare male. Incredibile quanto possa davvero esistere una sorta di stanchezza dei sentimenti, dove il provare delle cose distrugge quanto l’andare in miniera, alla sera si è a pezzi allo stesso identico modo.

Oggi andiamo in fisio e la Michi è tutta presa dal suo lavoretto, perché oggi c’è la festa dell’asilo con la recita e poi grande merenda sinòira che adesso si chiama apericena, il tutto verso sera dopo la partita. Ci sono parecchi piccolini, che pare si dia per scontato che daranno una serie di interpretazioni personali, tipo decidere di andare dalla mamma e basta: non fa niente, dice la Michi, i bambini sono bambini. Che forse sarebbe la cosa da ricordare sempre quando facciamo grandi teorie didattiche.

E basta, non ho mai niente da raccontarvi.

Buona giornata.

Angela