Dei miti.

Come sempre Dio salvi gli Amici del blog, è un mitico postulato, di quelli che si pigliano per buoni senza pensarci nemmeno mezzo secondo. E LA PAOLA sarà orgogliosa di me per le mie competenze di definizione dei termini matematici, vedi postulato. Però poi non indaghiamo  sulle suddette competenze e andiamo oltre, così faccio un figurone.

Insomma, si sa. Però, sempre tanto per cambiare, Luana rimane un genio: che ha riassunto in quattro righe quello che io penso in mille pensieri contorti, perdendomi nei rivoletti del cosa è giusto pensare e non pensare, eccetera eccetera.

Ecco: l’anno scorso a quest’ora, mammasanta, stavamo ben peggio, lo sappiamo, nessuno discute su questa cosa. E ringraziamo ogni secondo di essere a casa nostra, di avere fortune quali lavare i pavimenti e i bagni, perché vuol dire che sono i nostri. Però è vero che continuiamo a cercare il meglio, e che vogliamo che Fabu possa godersi tutto quello che fa, senza dover sempre essere interrotto dalle crisi; che gli permettono comunque di mangiare dormire andare a scuola e divertirsi come un pazzo furioso perché è ricominciato l’A-Team; ma ogni due minuti è lì che si tiene la testa: chissà cosa sente in quella povera testa.

A scuola sono dei miti: hanno messo a posto tutto l’orario con insegnanti e operatori in modo che Fabullo possa andare a far terapia senza mai perdere nemmeno un minuto delle ore che gli vengono concesse. E non è mica semplice, perché vuol dire incastrare maestre assistenti altri bambini e spazi. E comunque ci sono situazioni in cui viene appositamente fatto l’opposto: vengono coperte le ore in cui il bambino deve per forza uscire, così c’è un problema in meno e Signora, ci spiace ma non è nostra responsabilità se voi non ci siete. Non sto scherzando né esagerando, giuro. Ecco, invece da noi sono dei miti, si sapeva già, ma si conferma sempre.

Buona giornata.

Angela