Fattaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Fatta, giuro. In extremis, più faticosa del turno in miniera, ma fatta.

Le Maestre e i Bambini sono stati dei miti. I bambini maschi operativi hanno anche aiutato il tecnico: cosa serve questo e quest’altro? Sette secondi di spiegazione e trafficavano già con le regolazioni come meccanici provetti.

Siamo scesi a fare l’intervallo in palestra per avere più spazio: e lì è stata durissima. Perché non riusciva, o forse non voleva, o forse non riusciva e poi non voleva più e poi si è stancato subito e poi aveva le crisi che lo stancano. I bambini cercavano di coinvolgerlo, intanto lo mettevamo e lo toglievamo per rifare le regolazioni. Ad un certo punto il tecnico ha visto che tenuto da me camminava bene, per cui ha ricostruito nel girello la stessa presa. E i bambini che lo abbracciavano e gli spiegavano che quel girello nuovo era bello, l’altro era troppo piccolo. Però Fabullo stava con la testa sempre più bassa, io volevo mettermi a gridare o a piangere,  a fasi alterne, e l’intervallo era finito. Così i bambini si sono messi in fila per uscire e Fabullo ha fatto vedere di aver voglia di partire anche lui.

E la terapista Chiara: e se facessimo quelli che gli fanno vedere la macchina aperta? Di solito funziona. Presto detto: macchina aperta e attraversamento della strada, con il tecnico che fermava le macchine e le bici, tutti che salutavano, il passaggio del postino, del furgoncino della tim e via di seguito, e non posso farvi vedere il video perché ci sono veramente troppe facce, lo abbiamo riportato indietro a braccia e rifatto attraversare 4 volte, e lui è stato bravissimo, era sempre più stanco ma bravissimo. E, soprattutto abbiamo visto che era possibile e che le regolazioni erano a posto. E come ha concluso la Maestra Saggia: adesso sappiamo che si può fare, si dovrà allenare, certi giorni andranno meglio e altri peggio, ma è fatta.

Poi abbiamo ancora preso le misure per la carrozzina e Fabullo non ne poteva più, urlava  e non voleva più vedere nessuno, così poi l’abbiamo coricato un quarto d’ora prima di pranzo, per evitare che fosse così isterico da non mangiare nemmeno. E poi è uscito da scuola al pomeriggio e ha dormito dalle quattro alle sette.

Però è fatta: Dio salvi la Scuola che ci ha messo a disposizione tempi spazi e pazienza.

Io, ammetto, che sono stanca come un somaro ancora adesso, tra la tensione e il metti su e il metti giù: ieri pomeriggio volevo dedicarmi alla burocrazia ma la testa non rispondeva mica, così ho zappato: sentendomi in colpa e preoccupata perché le cose sono da fare, però ho zappato lo stesso.

Adesso scrivo al fisiatra per la botulina, che qui chi si ferma è perduto.

Buona giornata.

Angela