venerdì 24 marzo 2017

Parlavo con le alte sfere.



Se una roba è tonda non è che diventa quadrata: almeno così mi dicono, e io, si sa, la matematica la guardo con il moltissimo rispetto dovuto a tutto ciò che è misterioso.
Quindi, forse, si potrebbe dire che ci sono quelle giornate che sarebbe meglio non alzarsi dal letto, almeno uno la prende con filosofia dall’inizio: solo che bisogna stare dietro a Fabullo, e allora lì, anche la matematica diventa un’opinione. Non solo per me, perché quella non sarebbe una novità.
Nel senso che ieri mattina è stata bella tosta dall’inizio: Fabullo con tante crisi, la mattina faticosa da portare avanti per la fatica della notte e di tanti pensieri, già gli obbiettivi erano ridimensionati di parecchio. Facciamo l’essenziale, che già non è pochino, e poi andiamo da Fabullo e poi in fisio.
Poi primo giro a scuola per gli ausili: dove mi dicono che Fabullo aveva trascorso una mattina difficile, molto stanco, molto di cattivo umore, c’è davvero qualcosa che non va. Ma secondo voi ha l’influenza? apparentemente no, non tossisce, non starnutisce, è tutto molto altalenante, sembrerebbe qualcos’altro, qualcosa che lo disturba tanto; insomma, a tutti noi sa che abbia delle crisi di sottofondo, che il baracchino ferma, e tiene lì senza che diventino troppo violente, che però lo stancano tantissimo perché sono lì. Insomma, la prossima settimana sentiamo la dottoressa e basta. La nostra impressione è che abbia del dolore: ma dove? Dolori articolari? O mal di testa da crisi? forse, con la dottoressa potremmo capire almeno quello.
Così porto a casa il seggiolino e intanto comincia il diluvio, acqua a catinelle, a secchi, a bidoni. Cortile, retromarcia, manovra, scarico seggiolino, lo metto in casa, risalgo in macchina, e la chiave non gira, sterzo bloccato. La stessa manovra di ogni giorno, ma le ruote erano, probabilmente, un pochino più girate, e non si sbloccava, e non andava nemmeno in discesa da sola quel tanto che potesse sbloccare il tutto. Traffico dieci minuti, provo anche a spingere, capirai, un furgone, per sbloccare, ma niente. Il tutto mentre piovevano altro che cani e gatti, come dicono quei simpatici inglesi, ma anche rinoceronti e mammuth.
Per cui avviso la scuola della faccenda, arrivo appena posso. Capisco anche che non saremmo andati in fisio, ma non potevo portare a casa Fabullo a piedi, con quel che veniva giù.
E in questi casi, si materializza sempre il vicinato, come le fatine gli elfi e gli gnomi. Senti, pianta il furgone qui in mezzo al cortile e ti porto io a recuperare Fabu, in qualche modo facciamo. E, per fortuna, il furgone era rimasto piantato sì  in mezzo ai piedi, ma abbastanza sistemato da permetterci di entrare in cortile. Così siamo partiti, Fabullo preso in braccio, uno teneva l’ombrello, l’altro la porta aperta, ci siamo messi davanti con Fabullo in braccio che era assai perplesso, la carrozzina vengo a prenderla appena possibile.
A casa, in cortile, non ci si poteva avvicinare alla porta perché il furgone era in mezzo ai piedi. Io vado ad aprire, poi ti tengo l’ombrello: insomma, in casa. Avvisato i terapisti che niente fisio, accidenti, già facciamo poco e dimmi te se doveva capitare proprio oggi. Lo metto a letto, che vuoi fare.
A questo punto mi metto a fare dei lavori per la onlus: parto con l’acquisto di uno schedario che ci serve. Quello che avevo scelto, perché aveva le dimensioni giuste e costava poco, una roba dell’ikea, non è disponibile, né online né in negozio; eh no, non è possibile, neanche questa va per dritta.
Allora sapete che vi dico? Aprite bene le orecchie. Ero ovviamente rivolta alle alte sfere.
Vi dico che mi metto sotto le coperte con Fabullo, in questo tempo da lupi, così se c’è qualcuno lui dorme di più e si riposa e che vuoi che faccia, povero piccino nostro. E io mi finisco Robecchi, che ho solo più centocinquanta pagine. Accidenti a tutto quanto.
Fino a sera, quando è arrivato Paulo Aimo Factotum, che è riuscito a sbloccare la macchina, è andato a recuperare la carrozzina e amen.

Insomma, su oggi taccio; è di nuovo una giornata in cui si trotta tanto, perché Fabu è a scuola solo fino a mezzogiorno e poi si va in fisio.
Poi comincia il fine settimana, e sarà il caso di darsi una sveglia con le cose da fare: prepariamo un’agenda di turni di recupero ore sonno che neanche gli amministratori delegati con 18 segretarie ce l’hanno così incastrata bene.
Buona giornata.
Angela

5 commenti:

BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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BUON FINE SETTIMANA A TUTTI GLI AMIFI DEL BLOG.
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mammadoni ha detto...

Don Paulo insostituibile:-))))
Forza AIMO che sia un sereno week end nonostante la pioggia!!!!!
Un saluto a tutti
Forza forza forza Fabullo
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Luana ha detto...

Mi domando sempre cosa abbiate fatto di così tremendo per meritarvi questo..
Forza ragazzi
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Che sia un buon fine settimana....

mammadoni ha detto...

Don Paulo insostituibile:-))))
Forza AIMO che sia un sereno week end nonostante la pioggia!!!!!
Un saluto a tutti
Forza forza forza Fabullo
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Nonna Roby ha detto...

Aaah! Che avventura! Succede sempre tutto e tutto insieme! Ma ci sono i vicini, anime buone pronte a dare aiuto e poi Papà aggiusta tutto…! Incrociamo per questo malessere di cui non si sa per ora l’origine, XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX, con un abbraccio super e buon fine settimana senza troppi problemi.