Prelievo fatto e andato benissimo, l’infermiera è stata
brava come sempre: nonostante Fabullo avesse avuto una crisona prima è andata
liscia; poi ne ha avuta un’altra subito dopo, però, insomma, noi matti totali
con i parametri di qualità alterati sappiamo che l’obbiettivo di ieri mattina
era il prelievo, e che le crisi le avrebbe avute comunque. Quindi il prossimo
obbiettivo è il ritirare i risultati lunedì e lo spedirli alla dottoressa, e
sentiamo che cosa ci propone, e speriamo presto. Perché l’altro obbiettivo è
arrivarci a lunedì rimanendo a casa nostra, il che non è proprio scontato.
Diciamo che siamo abbastanza sul filo del rasoio: si sta a
casa finchè si riesce a fargli assumere almeno un po’ di liquidi durante la
giornata. Si va in ospedale quando non ci si riesce più o quando lo si vede
davvero troppo a terra. In mezzo tra le due possibilità ci sta una striscia
strettissima, ma allo stesso infinita, di sfumature: fatte di osservazione
continua, ripensamenti, decisioni e contro decisioni, e via dicendo. Aggiungiamoci
i respiri profondi, i sorridi e annuisci quando Quelli Che Sanno ci spiegano
che, in fondo, siamo a casa, basta prendersela con calma, in fondo Fabullo è
seguito molto bene, supportato da farmaci e ausili costosissimi. Insomma, se
dopo due ore di tentativo di pasto ne servono altre due di sistemazione dell’ambiente
perché sul tavolo ci sono innumerevoli proposte di cibo, pentoline e pentolone,
piatti e piattini, roba per terra che Fabullo butta giù per essere chiaro nella
sua volontà di non mangiare, magliette e bavaglioli da lavare, e quindi bisogna
fare in fretta a risistemare tutto prima che arrivi il momento del tentativo di
pasto dopo; ecco, dato appunto tutto questo, bisogna comunque muoversi in punta di piedi, non far vedere che si è in
difficoltà: altrimenti cala la scure del giudizio per cui non è una difficoltà
oggettiva, ma un’inadeguatezza personale. E allora, che te frega di quello che
dicono? Ma meno di zero, ovviamente. Ma vietato far notare che, forse, è un
lavoro un pochino difficile, fatto senza tregua. Uhhh, ma insomma, è poi quello
che fanno tutte le casalinghe di questo mondo.
Voi dite? A me non sembra.
Però, appunto: importa zero assoluto del giudizio di Quelli
Che Sanno. Ma il non essere mai troppo sinceri è fondamentale in questi
rapporti con le alte sfere: perché non appena si rientra nella categoria degli
Inadeguati, tutte le discussioni seguenti ed eventuali su modalità
medico-scolastico-sociale, diventano immediatamente filtrate dal discorso
Signora, lei non è in grado di valutare le cose per il dolore e la
frustrazione.
E, come vi ho contato tante volte, nemmeno questo si può
dire, perché altrimenti: Signora, lei ha delle manie ossessive di persecuzione.
E qui, come direbbe LA PAOLA, la devo piantare di anticipare
i pensieri. Le Mamme Adeguate chinano la testa e sottoscrivono con il sangue,
ma in gran segreto.
Buona giornata.
Angela
3 commenti:
sottoscrivo in pieno................
Forza Aimo forza forza forza
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FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
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Io non darei troppo retta a “Quelli che sanno” perché sono proprio loro che non sanno: in certe situazioni bisogna trovarcisi prima di dare giudizi (questo è il mio modesto parere)!!!
Incrociamo intensamente XXXXXXXXXXXX
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per le maledettissime crisi e per l’appetito. Un abbraccio grande a tutti <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
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