Capita a tutti, lo so.

Faccio che raccontarvelo io prima che ci pensi LA PAOLA, perché sono che non può resistere, ohhh come lo so. Non so neanche se abbia dormito o se abbia riso tutta la notte.

Facciamola molto breve, anche perché è proprio una cosetta da niente, mica è il caso di farla lunga.

Allora: io porto le lenti perché sono cieca persa e con gli occhiali non vedo quasi nulla. Ne ho un paio che risale al 95, tutto spelato e stortignaccolo, però lo uso mezz’oretta ogni sera quando tolgo le lenti, leggo un attimino, poi spengo la luce e dormo. Con gli occhiali non potrei uscire di casa senza schiantarmi, e per altro farei anche una discreta fatica a infilare la porta della cucina. Insomma, vanno bene per una roba che sta ferma a venti centimetri da me, tipo il libro: però lì mi servono, non c’è niente da fare.

Questa è la premessa. Il fatto è che l’altra sera gli occhiali erano spariti. Mi sono fatta aiutare a cercarli ovunque, anche perché ero già senza lenti, quindi hai voglia. Niente, spariti. Mi sono rassegnata a leggere l’Analfabeta così senza niente, arrabbiata come una biscia perché mi veniva la nausea il capogiro e quant’altro e non potevo godermi la lettura.

E poi ieri sera: apro la lavatrice, tiro fuori tutto e voilà!, anzi: ualà! In onore della PAOLA. Erano lì che aspettavano, dopo aver fatto un giro a 40 gradi con lenzuola e asciugamani, ciclo intensivo, disinfettante compreso. E tenendo conto che non erano proprio nuovi in partenza, non se la sono mica cavata male: forse appena un po’  più spelatine le stanghette. Pulitissimi, questo sì.

LA PAOLA mi ha spiegato che esistono apposite salviette adatte allo scopo.

Bòn, ve l’ho detto, e ve l’avevo detto che era una robetta da niente, non fa nemmeno ridere. Sono cose che possono capitare assolutamente a tutti.

Invece ieri Fabullo è stato bravissimo in logopedia: ha seguito tutto molto bene, lavorato con lo sguardo splendidamente, tirato fuori un sacco di parole. Poi ieri pomeriggio ci siamo messi davanti al pc a casa per fare i nostri venti minuti quotidiani ed è stato una rapa senza senso. Ecco. Diciamo che, per fortuna, in lavatrice non ho trovato anche le braccia che ogni tanto mi cadono.

Buona giornata.

Angela