Scuola partita, per dove.

Prima di tutto, oggi il blog festeggia il Compleanno di Nonna Roby!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Più che mai 25, chiaramente.

Comunque io l’ho sentita Donna Paola da La Spezia ieri mattina. La pettinata è arrivata fin qui; ed è stato proprio mentre io dicevo il milionesimo Michela bùgia della mattina: perché si stava svolgendo una colazione da film dell’orrore, con musi lunghissima, occhi tetri, mandibole che si muovevano a ritmo di bradipo. Immagino che l’unico motivo per cui diciamo che per noi il primo giorno di scuola era bellissimo, che sembrava una festa con i campanellini eccetera eccetera (solo il primo nèh, poi basta), insomma: l’unico motivo risieda nel fatto che si hanno appunto 25 anni.

Però poi è andata meglio, la Michi è tornata assai trulla e speriamo che duri, ad esempio fino a giugno.

Ho chiacchierato invece con un po’ di mamme di bimbi disabili, che invece trulle non erano: sembrerebbe ancora peggio del solito. O forse è così tutti gli anni, solo che poi uno si dimentica per sopravvivere.

Sostanzialmente buona parte dei bambini che si aspettavano di andare a scuola sono invece rimasti a casa. Oppure sono rimasti un’oretta ieri e poi però domani rimanete a casa fino a nuovo ordine. Oppure: riusciamo a garantire una copertura dalle 10 alle 10 e 42.

Tutto ciò rientra nel diritto allo studio, in quello di ogni bambino deve vedersi garantita una propria personale carriera scolastica ecceterissima. E anche nel mitico discorso del Ma Signora, come mai non va a lavorare qualche ora mentre il Bambino è a scuola?

Come no: uno sul lavoro sarebbe giusto affidabile, ricercatissimo per la disponibilità che offre: ben inteso, quando va bene, da ottobre a maggio, lasciando fuori tutte le vacanze, e in orari che dipendono da tante di quelle contingenze cosmiche che cambiano di giorno in giorno che forse potremmo affidarci all’astrologia invece che ad una pianificazione aziendale. E’ il sogno di ogni datore di lavoro avere un collaboratore così.

D’altra parte è tutto comprensibile: non è che capiti proprio tutti gli anni che a metà settembre inizi la scuola. Peccato non sia così, altrimenti si potrebbe organizzare il tutto, che ne so, la primavera precedente. Magari anche gli insegnanti sarebbero un tantino più contenti.

Noi siamo tranquilli e fortunati e dedichiamo settembre a far lavorare Fabullo, così poi arriva davvero a scuola che tutto ha un senso. Ma siamo, appunto, fortunati.

E diciamo anche vabbè.

Buona giornata.

Angela