Saranno poi le solite storie.

Si comincia.

Nel senso che ieri i terapisti sono stati contenti della posizione in carrozzina, e quindi proviamo a mettere ‘ste ruotine piccole davanti così finiamo bene il lavoro e tutta quella sorta di cose (direttamente da Asterix e i Britanni; dite alla PAOLA di raccogliere le braccia).

Hanno anzi chiamato di persona personalmente il tecnico per organizzarci, perché roba che noi andavamo già lì oggi.

Non c’è problema, non c’è problema, non c’è problema. Dite ad Angela di chiamarmi verso sera che ci organizziamo. Per la carità: uno chiama, ma dall’altra parte bisognerebbe anche rispondere al telefono, magari non la prima volta ma la terza sì. E’ probabile che le ruotine non siano in magazzino e vadano ordinate, ci sta: ma dirlo? E poi, vadano ordinate: ma farlo!!!!!

Non so se rendo il concetto, ma non riesco nemmeno a mettermi a piangere. La mitica caduta delle braccia, della mandibola e di quant’altro senza freni, precipitando.

Vabbè. Il solito vabbè. Ovvio che stamattina insisto. Meglio il vabbè che altri buoni propositi: tipo quelli che comprendono le taniche di benzina, perchè non sono pensieri da signora.

Oggi andiamo  a fare l’eeg e vediamo: le crisi lunghe al risveglio non le vediamo di nuovo più. Vediamo qualche assenza: chissà se rimaniamo in una situazione di instabilità e dobbiamo correre ai ripari, oppure se è talmente poco che è più un pasticcio ritoccare i farmaci che lasciare tutto così. Chissà se queste assenze sono tante e gli dànno fastidio, che sarà quello che ci chiederanno e noi non sapremo esattamente cosa rispondere: che sembra di no, ma come sarebbe se non le avesse non lo sappiamo.

I dosaggi che abbiamo fatto sono ottimi, con il depakin addirittura troppo alto.

Il vabbè di cui sopra.

Buona giornata.

Angela