Io non so se esista una formula per il calcolo del peso
specifico dei pensieri: figurarsi, ci metto sempre ancora il mio tempo a fare
sette per otto.
So solo che dalle giornate come ieri si esce un tantino
stanchi: senza aver fatto nulla di particolare che non sia pensare. Di nuovo
giornata di pensieri per le crisi: a scuola sono bravissimi ad osservare, anche perché in questo momento ci serve più
che mai, e hanno tirato le somme, che coincidono con le nostre e con quelle
delle logopediste.
Fabullo abbassa la testa e sbatte gli occhi: qualche volta è
un’assenza vera, che dura qualche secondo, da cui poi però esce stanco, con il
bisogno di riposare. Altre volte sbatte gli occhi e intanto, se lo chiamiamo,
sorride per rassicurarci e dirci Che bello che siete qui con me; oppure, ci prende la mano e se la porta alla testa con
l’espressione del Aiuto, mi dà fastidio, salvatemi.
Datemi uno spigolo acuminato.
E quelle non sono ovviamente delle assenze; e dopo non è
stanco e continua a fare ciò che stava facendo.
Quindi martedì dobbiamo dire che va meglio? Perché sembra
che ci sia stato un cambiamento? Ma è una roba che va meglio? Mi sa di no. Per cui
gulp. Anche il fatto che è sempre assai noioso: ma lo è come sempre o di più, perché
è infastidito e chissà che cosa sta sopportando?
E quindi che si fa in questi casi? La cosa certa è che, non
so il resto del mondo, ma io non sono all’altezza di simili sfide. Le lascio
volentieri a quelli molto zèn, che vedono o trovano il senso delle cose, vedono
percorsi evolutivi dell’esistenza in ogni sfida quotidiana. Bisogna dire che
basta pensare, martedì vediamo, i dottori sono bravi e che facciano loro? A parte
che il basta pensare si potrebbe fare se non fosse necessario occuparsi di
Fabullino ogni minuto, e quindi vederlo che ci prende la mano e se la porta
alla testa; detto anche questo, non è proprio sempre andata che quando ci siamo
affidati ciecamente ai medici, con la guardia bassa, è filata proprio liscia: anche se qui ci
piacciono.
Allora, io non lo so che si fa. Oltre a tornare a casa,
pranzo, nanna, partenza per la logopedista, con cui invece è andata benissimo
(e allora? Vuol dire che va peggio al mattino? Lo spigolo acuminato di cui
sopra), ritorno e tutta questa serie di cose.
Ciò che mi viene in mente è scivolare tra le cose fino a
sera. Concentrati per fare ciò che c’è da fare; limitazione dei contatti umani
che fanno faticare, tipo quelli che spiegano come si conduce la vita; ricerca
di dettagli in cui cogliere l’attimo, tipo le chitarre degli ACDC in macchina
(che non si addicono alle signore con i capelli a scodella, ma amen); o mettere
Fabullo in giardino ad osservare la tinteggiatura della facciata, l’arrivo dell’idraulico
con tanto di furgone, l’innaffiatura del rosmarino che non è ancora cresciuto
in due giorni, recupero dei panni stesi. Ecco quello che mi viene in mente.
È che, probabilmente, sono di vedute limitate.
Avevo anche pensato di chiamare l'A-Team, che risolve sempre tutto, e qui LA PAOLA si consola perchè almeno l'infermità mentale è salva anche stamattina.
Avevo anche pensato di chiamare l'A-Team, che risolve sempre tutto, e qui LA PAOLA si consola perchè almeno l'infermità mentale è salva anche stamattina.
Stamattina in onlus per qualche lavoretto e Fabullino sta
con Paulo Aimo Papà; al pomeriggio cambio della guardia che Paulo Aimo è
impegnato in commissioni post trasloco per finire di sistemare entro Natale
prossimo.
Buona giornata.
Angela
2 commenti:
FORZA FABULLO!!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
XXXXXXXXXSUPER INCROCI MEGAGALATTICI E PENSIERI POSITIVI SEMPREXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Incrociamo e poi ancora incrociamo con pensieri positivi e un grande abbraccio. Vi saremo vicini martedì quando verrete al controllo.
P.S. Il rosmarino non può crescere in due giorni; il mio ha impiegato un anno...
Posta un commento