venerdì 5 maggio 2017

Le cose che sappiamo eccome.



Ohhhhh sì, lo so anch’io che siete in tanti a starci vicino. Lo so senza sapere perché lo so, forse perché davvero, in qualche modo, da qualche parte, in un mondo che fa parte della fisica oppure no, i pensieri hanno un loro peso, una densità, una sostanza, un non lo so. Si sentono e basta. E poi lo so  perché viene fuori eccome: perché nei momenti più cupi, di più pensieri del solito, arriva una sorta di soluzione, con qualcuno che sembra cadere dal cielo e che ha una buona idea. Poi scopri che non è mica caduto dal cielo, ma che è sempre stato lì, silenziosamente.
E poi, appunto, non chiedete a me delle spiegazioni che possano avere a che fare con qualcosa che vada più in là delle tabelline, diciamo non oltre quella del sei, ecco. Ogni giorno programmo la lavatrice perché parta alla sera, dopo sei o sette ore: e tutti i santissimi giorni mi sorprendo a fare i conticini sulle ditina sante: allora, è mezzogiorno, che vuol dire 12, voglio che parta alle 7, che vuol dire 19, e quindi…. E poi mi vergogno e allora conto a mente, perché non è possibile, ma poi, l’ultima verifica, sempre sulle ditina. Ohhhhh bè.
Stamattina sto andando a ruota libera, sarà perché c’è il sole. Però volevo dire che Dio salvi i pensieri silenziosi e importanti, che portano a tante cose: ieri sentivo i telegiornali, quando Fabio è a scuola ne guardo almeno 3 di seguito. E pensavo che è veramente distruttiva la quantità di parole rumorose, urlate, strumentali, che si fanno così, subito, tanto  parlare, per riempire minuti, perché le informazioni devono correre, perché una si mangia l’altra e allora si deve arrivare più veloci. Che ne so: un uomo di legge dice qualcosa, tutto il mondo mediatico e politico lo attacca in tempo zero, stravolgendo il messaggio che diventa un'altra cosa mai detta, e poi, però, in fondo, viene poi detto che una verità potrebbe esserci, che il discorso era un altro, che merita approfondimento, che però se il mio avversario politico dice una cosa l’importante è attaccare subito dicendo il contrario, senza verificare nulla, per partito preso, attaccando tutto un grande problema invece che solo, eventualmente, l’avversario politico. Non so voi, ma a me pesano queste continue urla, sempre, su ogni cosa, fatte solo per esserci, per non sparire nel mare delle altre urla, che non hanno mai sostanza. Sempre un modo per guardare il dito e non la luna. Un mare di urla in cui non salvo nessuno, non preferisco nessuno.
Non era voluto, giuro, non è che stamattina mi sia svegliata filosofica. È solo che mi è venuto da dire tutto ciò perché ce l’avevo in mente, e perché è affiorato per fare la differenza tra i pensieri importanti, che in qualche modo lasciano il segno, e le cose, appunto, solo urlate.
Perché poi funziona così sempre, in tutti i contesti. Torniamo al discorso del parto del seggiolino, che è meraviglioso. Io ho dichiarato pubblicamente agli organi territoriali competenti, che dovrebbero poi essere una catena di altri organi competenti meno territoriali, per arrivare agli alti vertici: dicevo, ho dichiarato pubblicamente, educatamente, coerentemente, formalmente con regolare comunicazione, tanto tempo fa, che io ai vari tavoli per la disabilità non ci vado più. E non ci vado più perché ci sono sempre tante persone, che fanno grandi discorsi per dire che, è vero, i problemi sono tanti, ma ricordiamoci che il nostro sistema legislativo sulla disabilità è uno dei più inclusivi e solidali del mondo occidentale: che abbiamo un sistema sanitario che provvede agli ausili gratuitamente, e anche solo in Europa non è scontato; abbiamo un sistema scolastico in cui i “diversi” non possono essere rifiutati per non incorrere in procedure penali, e anche questo è assolutamente eccezionale.
Ed è tutto vero e tutto meraviglioso: sulla carta. Ma la carta è l’equivalente del dito che indica la luna. Allora proviamo a guardarla ‘sta luna: e diciamo che è tutto vero; solo che poi, a guardar bene, e mica serve il microscopio a scansione, uno non fa teoricamente la pipì nel wc per nove mesi perché il seggiolino non arriva; oppure per avere un paio di tutori, un bambino, tra appuntamento per la visita, procedure di autorizzazione, confezionamento, eventuali modifiche, eccetera, quel bambino ci mette, ad esempio otto o dieci mesi: insomma, quando la faccenda è finita, quel bambino lì è già un altro bambino, cambiato, diverso. È vero che le scuole non possono legalmente rifiutare nessuno: ma poi non hanno gli insegnanti, gli inservienti, gli ascensori, è verificabile; in alcune scuole non c’è nemmeno la voglia, fatto, meno verificabile,  che può nascondersi, senza emergere, dietro un problema strutturale, che per altro c’è sempre. Oppure abbiamo splendide leggi sull’assistenza o i contributi: legate alla disponibilità di cassa. Che vuol dire che non c’è niente.
E, vi giuro, c’è anche chi ci crede. Che, quando sente le lamentele di qualcuno che vive queste situazioni, dice con sufficienza che gli strumenti ci sono e basta usarli: come dire, purtroppo sei un genitore con pochi mezzi cognitivi e non sei in grado di arrivare alle cose. Ed è terribile, perché spesso è la guerra dei poveri, quella che porta alla fine di tutto: per esempio, il genitore del disabile cognitivo che “attacca” il genitore del disabile motorio  perché in fondo non è che Io posso rinunciare all’assistenza per mio figlio perché il tuo non cammina fino in bagno. Non sto scherzando.
Ecco, io non vado più ai tavoli sulla disabilità perché sono l’equivalente delle parole urlate che si sentono nei tg: in cui si fanno grandi discorsi su tutto, fuorchè sul problema. Per cui ho comunicato che non ci vado più perché, come mamma, oltre a essere cognitivamente impreparata, mentre gli organi competenti stanno seduti a quel tavolo, io devo fare la badante per forza a tempo pienissimo, e sarebbe ad esempio parte della Luna e non del dito chiedersi perché a questo tavolo i familiari dei disabili veramente gravi non ci sono mai. E poi, se fossi ancora una fisioterapista, dopo un po’, mi chiederei se fosse più produttivo che io passassi il pomeriggio a mobilizzare pazienti, invece che a stare lì a parlare di grandi progetti, per cui, una volta scritti, compilati, riguardati, tanto non c’è disponibilità di cassa. Insomma: guardare la Luna, e analizzarla, potrebbe far emergere che la mitica Rete di Supporto esiste eccome, ma supporta se stessa e basta.
Ovvio che tutto ciò viene accolto con: Signora, noi capiamo il suo dolore e il suo disagio.
E quindi, ben vengano i nostri pensieri, quelli degli Amici, quelli densi e concreti, non urlati, ma che poi sono presenti, eccome se lo sono.
Visto che non ero così tuonata come sembrava all’inizio? Va bè, adesso, mia cara, dice LA PAOLA, proprio dire che tu non sia tuonata…..
Buona giornata.
Angela

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Accidenti Angela ...stamani sei una furia...
Ai tavoli sulla disabilità, invece, quando il
tempo te lo permette, dovresti andare. Quei tavoli
hanno bisogno di persone come te!
Mitica Mitica Angela forza!!!!!
Forza famiglia Aimo
Forza Fabio!
e come sempre incroci incroci incroci
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Paola ha detto...

la sottoscritta voterebbe Angela per qualsiasi ruolo lei volesse candidarsi... sarei anche in prima file per la campagna elettorale disposta anche a fare la donna sandwich e qualunque altra cosa.
Ci sono poche persone (e di conoscenze ne ho tantissime) cosi' competenti, con un'intelligenza brillante vivace e ampia, che sanno arrivare al dunque a volte in maniera ironica e spiritosa (ma quante amare verità dietro i sorrisi...) a volte in maniera cruda e talmente realistica che ti si accapona la pelle, e soprattutto che hanno la capacità di arrivarti dentro come un tuono... come LEI...
Non me ne vogliano gli altri componenti della splendida famiglia Aimo (tutte parti fondamentali del motore...) ma la vera forza motrice e' LEIIIII ed e' a lei che oggi cerco di inviare un abbraccio talmente forte che per fortuna e' solo virtuale altrimenti riuscirei a fare dei danni..
FORZA ANGELAAAAAAAAAAAAAAA
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FORZAFABULLOOOOOO
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e buon fine settimana a tutto il blog

Anonimo ha detto...

Grande Paola........

BOOG ha detto...

FORZA RAGAZZA!!!
FORZA FABULLO!!!
GALASSIE DI INCROCI POSITIVI XXXXX
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BUON FINE SETTIMANA A TUTTI!!!

Luana ha detto...

Davvero sai Angela, dovresti andare, dovresti prendere parola, dire tutto ciò che hai scritto tutto d' un fiato e poi magari andartene. O forse lo hai già fatto...
Non sarai brava con i numeri ma con le parole mammasanta ci sai fare eccome. E di qualsiasi cosa tu scriva rendi sempre molto bene l'idea.
Forza Aimo!!! Che sia un buon fine settimana per Fabio e per tutti voi!
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Luana in ritardo... ha detto...

Mitica Paolaaaaaa!!!!!! Sottoscrivo in pieno!!!!

Anonimo ha detto...

Anche te Luana, non sei da meno!
Grande Luana.......

Nonna Roby ha detto...

Mi associo anch’io a Paola e Luana! Repubblica di oggi propone un articolo riguardante i tagli ai fondi che servono per pagare gli insegnanti di sostegno. Ho letto solo in parte ma leggerò attentamente tutto: è una cosa vergognosa che i ragazzi disabili non possano essere “sostenuti” come si deve da personale specializzato… ma in questo paese succede anche questo – e tanto altro.
Buon fine settimana a tutti!!! Baci e incroci XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX