La buona notizia è che ieri sera siamo diventati un pochino
meno matti per fare cenare Fabullo; che sia perché il pranzo in mensa non era andato
benissimo perché ha avuto una crisona al momento sbagliato; che sia perché qualcuno,
nelle altissime sfere, ci ha guardato un pochino meglio: che siamo veramente
abbastanza derelitti, stanotte per riuscire ad alzarci quando chiamava ci sono
volute altro che le gru; che sia perché, magari, l’aumento di gastroprotettori
abbia dato un vantaggio; che sia perché abbiamo riesumato un documentario sui
camion che lo tira matto dalla gioia. Fatto sta che non ci mettiamo a contare
quello che mangia perché siamo assai vigliacchi, ma quel poco l’ha mangiato
senza torture. E noi non ci facciamo domande, ma cogliamo l’attimo.
Sono invece arrivati gli esami del sangue che ci lasciano
assai perplessi: valori del depakin altissimi, quando non sta veramente facendo
niente di buono, che è un po’ quello che pensavamo. Altre cose belle sballate,
tipo l’ammonio, che probabilmente è appunto in relazione con il depakin. E adesso
aspettiamo l’epilettologa. Noi speriamo che decida di togliere: se non serve a
nulla, se non altro lo carichiamo di meno. E fatichiamo anche di meno, che non
è proprio una passeggiata dare tutta questa roba, sminuzzarla bene, mischiarla
con l’unica cosa che abbiamo trovato negli ultimi tempi che faccia al caso
nostro: una volta ce la facevamo con il latte, poi siamo passati al succo, poi
siamo passati ad un frullato più denso, attualmente siamo ad uno sciroppo
multivitaminico che ha la consistenza e
il gusto che glielo fanno deglutire senza troppi deliri, con un costo mensile
di una pizza in 4 al ristorante, bevande e dolci compresi.
L’altra buona notizia, di quelle cose che fanno bene alle
madri che la fanno lunga, è che è arrivato Malaussène: quando lo hanno annunciato
a inizio anno non vedevo l’ora, e adesso ce l’ho, direttamente dal salone; l’ha
comprato Michelina che ci ha passato un’intera giornata, e il vicinato ha
addirittura visto il buon Pennac. Per cui ieri, in cui Paulo Aimo Operativo mi
ha dato un po’ di cambio con Fabullo, e ho colto l’occasione per stare a
riposare ogni singolo inesistente ossicino, l’ho praticamente divorato. Che mito: tra l’altro
parla della Verità che si racconta, quella che c’è dietro, quella che si dice e
quella che no, e che, se si dice, è meglio non dirla e comunque basta girarla,
che neanche la frittata. Omelette, mia cara, ricordati da dove viene, dice LA
PAOLA. Giusto. Ma sempre quella resta. Diciamo che piuttosto che girarla, si fa
prima a seppellirla: d’altra parte, talvolta, le facciate sono bellissime e non
è mica necessario aprire le porte.
E lo so che sono la solita mamma isterica: ma appunto:
siccome che sono isterica tanto non conta, e quindi.
E quindi facciamo le giornate sulla disabilità, gli articoli
sul miglior sistema sanitario del mondo in favore dei più deboli, sull’inclusione
delle fasce deboli nel sistema: basta fermarsi alle leggi scritte, senza
controllare ciò che viene dopo; pensare, ad esempio, a tutti gli sgravi fiscali per le famiglie in
questione, che però i mezzi economici, per arrivare a quegli sgravi lì, non li
hanno, solo per dirne una. È tutto talmente paradossale che sarebbe eccessivo
anche per Malaussène. Che poi le madri isteriche di disabili gravi, quelle che
leggono il blog e ridono amarissime, certe storie le potrebbero sottoscrivere
con il sangue: che è buffo che siamo tutti isterici, e tutti gli isterici
dicano esattamente le stesse cose, si potrebbe fare il gioco che io comincio la
frase e tu la finisci. Mica tanto strano, cara signora: fa parte dello
stereotipo della malattia ossessiva. Giusto, non ci avevo pensato. Dio salvi
Malaussène.
Buona giornata.
Angela
3 commenti:
FORZA FABULLO!!!
FORZA FAMIGLIA AIMO!!!
GALASSIE DI INCROCI POSITIVI XX
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Forza forza forzaaaaaaaaaa
incroci incroci incroci
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Forza Aimo!!!!
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