Si risale.

Ieri sera Fabullo ha mangiato per la prima volta da una settimana: e via, si risale la china. Ed era anche vero che era solo per colpa dell’antibiotico, abbiamo fatto bene a non impazzire, a non torturarlo per mangiare, era proprio solo quello.

Che non è per fare i signorini saputelli: è solo che si tira un sospiro di sollievo anche nel vedere di aver valutato la faccenda nel modo giusto, visto il peso che hanno i pensieri e l’attenzione, quanta fatica costano.

Adesso la prossima decisione riguarda il quando ripartire con la fisio perché abbiamo il girello da regolare, è un lavoro che va fatto: con il tecnico per domani abbiamo disdetto, perché non aveva senso, però i terapisti ci hanno lasciato gli appuntamenti per i prossimi tre giorni, e vediamo un po’ se abbia un senso portarlo oppure no. Dipende molto da quante ore di sonno gli servono, considerato che dobbiamo mantenere l’aerosol  che occupa più o meno un’ora e mezza al giorno. Vediamo come va oggi.

Vale la regola dell’Una roba per volta, Un pensiero per volta: di più no. Procediamo nella giornata di oggi e poi proviamo a pianificare domani: non si può fare sempre, soprattutto quando le nostre decisioni si incastrano in quelle degli altri e non è che possiamo imballare la vita di tutti. Però i terapisti hanno organizzato che gli tengono il posto, e, se tiriamo loro pacco, si occuperanno di scartoffie da fare comunque.

Nella suddetta regola vale anche che adesso penso a mangiare una fetta di torta: l’ho fatta ieri sera alle nove, perché gli Zietti hanno portato le uova, e non c’era una torta in casa, e allora era da fare e basta. Una di quelle robe semplici che hanno tutte lo stesso gusto, dice Paulo Aimo Critico Gastronomico.

Buona giornata.

Angela