giovedì 7 maggio 2009

Raccontateci qualcosa

Proviamo ad incominciare un'altra giornata.
Portate pazienza, ma i miei pensieri sono sempre un pò ossessivi in questi giorni, e dire che abbiamo ben poco da lamentarci.
Il nostro piccolo amico è stazionario, con tutte le implicazioni che ci possono essere dietro a questa parola in questa situazione.
E' un bambino fortissimo, non si può dire altro.
Oggi Fabullo all'asilo, non ha più neanche il tempo di salutarmi, è troppo preso dalle varie attività con i suoi amici: è incredibile quanto sia socievole, davvero.
Io intanto azionerò un pò di ruspe in casa, passerò a trovare Sara per fare due parole perchè non l'ho ancora fatto e metti che ci venga una laringite poi dobbiamo stare zitte un mese, sarebbe un vero peccato.
Voglio anche incominciare ad occuparmi di nuovo della mensa scolastica, uno di questi giorni ci faccio un giro.
Allora, ieri sera abbiamo incominciato il nuovo trattametno per gli occhietti e ora vediamo come va.
Intanto che sono andata in farmacia ho anche chiesto come aiutarlo a riprendere meglio il giro del sonno: mi hanno dato uno sciroppino alle erbe e stanotte è andata meglio.
Adesso dobbiamo ancora pensare a degli occhialini nuovi: questi qui tutti scocciati saranno anche trendy, ma non stanno veramente più su. Per cui devo svegliarmi a prendere appuntamento.
Sto bamblinando lo so, in ciò che faccio e in ciò che scrivo.Voce del verbo bamblinare.
Non sono mai stata tanto brava a fare finta, lo ammetto.
Facciamo così: mi raccontate qualcosa di bello? Qualunque roba.
Buona giornata.
Angela

19 commenti:

Gianluca ha detto...

Aon il vostro permesso, Aimi, vorrei raccontarvi una storia magnifica.
Parla di un bambino cui il fato pareva aver voltato le spalle. Era un bel bimbo, sul biondo e gioviale.
Un giorno si trovò sul ciglio di un baratro, ma mille mani spuntarono dal nulla per tenerlo in equilibrio, e quel bimbo non cadde. Mille mani, che prima non c'erano, scopritono anche i loro cuori circondando di affetto il bimbo coraggioso che avevano sostenuto.
Il bimbo, di cui non si sa il nome, decise di prendersi una rivincita sul fato, e di fargli vedere chi è che comanda. Da quel giorno prese a lottare e a lottare, non si arrese mai.
La storia non ha ancora un lieto fine, perchè non è ancora finita, ma sono certo che un giorno quel bimbo diventerà un principe e troverà una bellissima principessa che lo farà sentire completo.
E allora sì, che vivranno tutti felici e contenti. Non trovi che sia una bella storia, che merita di essere raccontata ed ascoltata?
Un abbraccio ;)

Paola ha detto...

Raccontare qualcosa...e soprattutto raccontare qualcosa di bello (di questi tempi veramente difficile!!! con tutte quello che si legge e si sente in giro...) ma di bello c'e'ancora tanto e allora proviamoci.
Potrei raccontarti un po' dell'allegro caos quotidiano della mia famiglia... 2 figli adolescenti (17 Giulia e 13,5 - lui sottolinea il virgola 5- Andrea) che mi stanno osservare dall'altra parte della barricata quello che fino a poco fa (poco fa?!?!?!? ho 44 anni ma me ne sento ancora 20.. sigh) facevo io...: Giulia con i primi innamoramenti folli per adoni che il dopo pochi giorni diventano rospi, l'ascolto di musica che musica non e', il bisogno assoluto del motorino (che non prenderemo visto che piuttosto abbiamo gia' promesso una "corriera" al momento della patente!!!), ecc..
E lui invece ( grande e grosso visto che e' 1,75 x66kg ma ancora il cucciolo di casa) con i "suoi lavaggi a secco", (lo sto chiamando la mia capretta... visto che l'odore che emana e' spesso simile a quello di quest'animale!!!, l'antipatia manifesta per le "femmine" che ritiene ancora figure assolutamente inutili (ma a breve cambiera' idea oooo come la cambiera'!!!)
In tutto questo c'e' Chester (il cagnolone rasta... al momento ha anora 3 treccine sulla codona che ormai sono inscioglibili...) quale ciliegina sulla torta che riesce a togliermi anche quegli ultimi momenti liberi della giornata.
Dimenticavo... ho anche un adorabile marito, Gino (potresti pensare... visto che lo lascio per ultimo che sia l'utlima ruota del carro... addirittura dopo il cane!!!!) invece no... e' la mia compensazione in tutto e per tutto da ormai 24 anni - e 21 di matrimonio!!!
Be' ora la smetto... e lascio spazio ad altri ma voglio solo aggiungere chE, come scrivevo ieri:
NON MOLLATE MAI!!!! La vostra bellissima famiglia (non vi conosco ma leggendo quanto hai scritto in questi mesi traspare una famiglia piena di amore, forza e rispetto per gli altri) riuscira' ad arrivare alla meta!!!!
Buona giornata
Paola

angela ha detto...

Ma sono in previsione altre treccine per Chester?

Paola ha detto...

Al bisogno.... siamo sempre pronti!!! Per fortuna e' buonissimo e con una fetta di prosciutto riusciamo a lavorarcelo al meglio.
Il punto piu' comodo e' la coda (dove il pelo e' piu' lungo) ma e' anche quello che si rovina piu' facilmente (lui arriva persino a mordicchiarsela e spesso la usa come clava contro qualsiasi oggetto nel raggio di 1 metro per dimostrare la sua felicita'!!!)
Quando non siamo riusciti ad intrecciare Chester.... lo abbiamo sostituito con: capelli di Giulia & friends, agli e ginesstre del nonno Abele "supercontadino", gelsomini nel reticolato del giardino, portachiavi scobidu' - che sono stati anche venduti a parenti ed amici contribuendo cosi' ad arrichire Giulia)... insomma siamo ormai artisti dell'intreccio!!!!!
Tutto proFabullo, naturalmente!!!!!

angela ha detto...

propongo un incrocio al giorno a qualsivoglia, animato o no.

Paola ha detto...

Obbedisco!!!!
Ti aggiornero' sul genere di incrocio (spazieremo dal mondo umano al mondo vegetale... passando per quello animale, natueralmente!!!)
Buon lavoro... con le ruspe!!!!

Boog ed Elliot ha detto...

Per la gioia dei bambini, gli addetti del Consorzio Forestale Padano, hanno lanciato,ieri e oggi, sulle piante della mia città, delle coccinelle per contrastare la presenza degli o afidi. Settacolo al quale hanno assistito numerosi bambini e non.

Anonimo ha detto...

Buondì famiglia meravigliosa, un saluto anche a tutti gli zii del piccolo grande ometto.
Stamane mentre venivo al lavoro intorno alle 5 e 30 come di consueto, la volpe di turno si era piantat in mezzo la strada, e con sguardo della serie "tu che ci fai in giro a quest'ora" lentamente ma molto lentamente si è messa da parte sul ciglio per farmi passare e ancora con sguardo minaccioso sembrava mi dicesse "vai vai circolare".
Gli animali....tanto da imparare da loro.
maghy11 e family

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=ANRMLQyVQe4
Questo video mi mette sempre molta allegria... e' la canzone del film "come d'incanto"... spero piaccia anche a voi...

Anonimo ha detto...

Dimenticavo... sono Simotitty...

angela ha detto...

Bene, ho avuto la mia storia anch'io stamattian.
Allora ieri mio marito mia veva lasciato un compitino: mi aveva lasciato una borsetta dove dentro c'era una scatola dove dentro c'era il nostro piccolo portatile: dovevo lasciarla all'asilo nell'armadietto del Pargolo della PAOLA perchè suo marito ce lo sistemasse.
Io ieri ho caricato il tutto, insieme ad una serie di altre cose e l'ho messo in macchina.
Ieri sera PAulo Aimo mi chiede se avevo fatto la consegna: io ieri ero più fuori che mai e non mi ricordavo più cosa avevo fatto. Però avevo acneh scaricato del tutto la macchina e quella borsa non me la ricordavo.
Scendo stamattina ed effettivamente non c'era. L'atroce sospetto: avevo svuotato la carta nell'apposita campana, vuoi vedere che...
Vado a vedere e la borsetta con la sua scatoletta era lì bella bella, in fondo in fondo...
Ieri il bidone era stato svuotato e io sono arrivata subito dopo, poi per fortuna non è stato riempito e si poteva vedere bene...
Allora chiamo in aiuto Sara spiegandole la cosa e lei, che è una santa donna, non si è messa nè a ridere nè a piangere.
Ha preso il passeggino e si è arrampicata fin da noi in 15 minuti netti e assicuro che la pendenza è notevole .
Ed è arrivata con uno di quegli affari per prendere i vestiti in alto negli armadi: così ha agganciato la borsa e io l'ho recuperata dall'altro sportello della campana.
Ditemi se non è una grandissima.
Comunico che LA PAOLA la storia la sa solo adesso, quindi sincronizzate gli orologi...

King Arthur ha detto...

Mi sono accorto di essere invecchiato quando il giorno del mio compleanno ho speso più per le candeline che per la torta.

macci ha detto...

è una storia di un anno fa, (un pò di parte lo sono è vero) ... ma è sempre bella!!!!
Fabullo e gli scoiattoli volanti.

C’era una volta un bambino chiamato Fabullo. Questo piccolo bambino viveva in una borgata in riva ad una roggia, per questo chiamata BorgO RIO. La sua vita era serena e tranquilla, passata a giocare con la sorellina ed entrambi circondati dall’attenzione e dall’amore di mamma e papà.

Ma nelle fiabe, proprio come della vita vera, ci sono i malvagi e Fabullo, con la sua vita felice attirò l’invidia e la malevolenza di Ictus, un Mago malvagio, odiato da tutti e costretto, per la sua cattiveria, a vivere isolato su un monte poco lontano. L’odio per il piccolo crebbe; più il bambino appariva sereno e felice, più il vecchio mago desiderava per lui la vita solitaria e infelice a cui lui stesso era costretto. E così, in una terribile notte di tempesta, usando tutto il potere di cui era capace, Ictus compì un maleficio per cui Fabullo non sarebbe più stato in grado di camminare, così che anche lui provasse l’infelicità che il terribile mago conosceva così bene.

Indicibile fu lo strazio della mamma e del papà quando, al mattino, si accorsero di quanto era accaduto. Il loro grazioso, innocente bambino, non era più in grado di muoversi e giocare e nessuno sembrava saperne la ragione.

Non starò a raccontarvi lo pena dei giorni seguenti; mamma e papà, con Fabullo sempre in braccio, girarono paesi e città alla ricerca di una medicina, di una pozione capace di guarire il loro bimbo. Tutto tentarono, fino a spendere tutto il loro denaro. Finché, esausti e affamati, nelle vicinanze di un villaggio chiamato CAMPO del RE e alla ricerca di qualche bacca che placasse loro la fame, si avventurarono in un bosco e lì, stanchissimi, si addormentarono. Non lo sapevano ancora, ma la sorte li aveva portati in un bosco fatato, un bosco dove vivevano esseri unici e straordinari. Tra questi animali, c’erano gli scoiattoli volanti, fantastici per la loro pelliccia variopinta, con striature bianche, rosse, verdi e blu; erano particolari per il loro senso dell’amicizia e per la capacità di compiere evoluzioni straordinarie, saltando e piroettando di tronco in tronco e di roccia in roccia.

Gli scoiattoli di CAMPO del RE vivevano in allegria e armonia, beandosi delle loro evoluzioni, sempre compiute nella tranquillità del bosco.

E così all’indomani, al loro risveglio, il papà, la mamma e il bimbo si trovarono circondati da decine di occhi brillanti e pellicce multicolori.

La mamma di Fabullo, alla vista di tanti vivaci animaletti, alcuni dei più piccoli appena più indietro si esibivano nelle loro evoluzioni, ripensò mestamente alla malattia del figlio, scoppiando in un pianto incontrollabile. Solo in un secondo tempo, calmatasi, riuscì a raccontare ai nuovi amici, fra i singhiozzi, la sfortuna che aveva colpito la sua famiglia.

La comunità degli scoiattoli volanti era numerosa, composta da grandi e piccoli acrobati. C’erano fra i più anziani Pablogas, il Nonno, Pino e l’aristocratico Conte, il narciso Alby, l’abile Max e il flemmatico Yughy, ma anche tanti giovani: Ivan, Nichy, Andre, Cristy, Dany, Emily e Teto, fino ad arrivare ai giovanissimi Marty, Andry, Stefy e Giò; tutti indistintamente rimasero colpiti e frastornati dalla sfortuna di quella povera famiglia e del piccolo Fabullo.

Subito Vanni, il capo della comunità, radunò tutti a Gran Consiglio per studiare il da farsi. L’atmosfera era mesta, ognuno in cuor suo era consapevole della propria impotenza contro il mago maledetto.

“Cari scoiattoli” disse Vanni, “il nostro è un gruppo spensierato e felice, ma non saremo più gli stessi se non troviamo il modo di aiutare questo bimbo. Quello che gli è successo è troppo ingiusto. Fabullo amava giocare e vivere in pace, Fabullo è uno di noi!”

“Hai ragione! Dobbiamo costringere Ictus a togliere il maleficio!” esclamò Alby.

“ Ma neanche tutta la gente del villaggio ha la forza per farlo, come possiamo riuscirci noi piccoli scoiattoli?” sentenziò il saggio Pablogas.

Si sentì allora una vocina: “...Neanche la Fata delle Valli potrebbe riuscirci!”

Tutti si girarono verso la scoiattolina più piccola: Marty aveva forse, senza volerlo, suggerito la soluzione? La Fata delle Valli era così chiamata perché in tante occasioni aveva aiutato la gente delle valli vicine; non poteva forse aiutare gli scoiattoli?

Subito si organizzò la spedizione: Mille e il gigantesco Seve, grandi conoscitori del territorio, furono inviati sulla lontana Rocca dove viveva la Fata.

“ Io non posso nulla da sola contro la malvagità di Ictus il mago” disse la Fata, appena sentita la storia raccontata dai due messaggeri. Poi aggiunse:

“Solo l’amore e la solidarietà di tutti voi scoiattoli può forse rompere l’incantesimo. Se riuscirete a raccogliere tante noccioline, ma così tante da produrre l’estratto necessario per la pozione che ho in mente… forse insieme possiamo farcela!”

Il ritorno al bosco di CAMPO del RE fu un vero inferno: Ictus aveva scoperto le intenzioni degli scoiattoli e scatenò la furia degli elementi per impedire il ritorno dei due scoiattoli. I rovi crescevano a dismisura lungo il percorso, gli arbusti allungavano i rami fino a chiudere ogni passaggio, le nubi si fecero sempre più nere e presto iniziò una violenta tempesta, con pioggia e grandine. Mille era allo stremo, ma Seve, un gigante fra gli scoiattoli, grande quanto la sua bontà, non fece mancare il suo aiuto e insieme, dopo ore di balzi fra un dirupo e l’altro e seguendo le frecce colorate con cui avevano segnalato il percorso all’andata, i due amici trovarono la strada del ritorno.

“Siamo un bel gruppo, ma non c’è modo di raccogliere così tante noccioline, non possiamo farcela” fu il commento del Nonno alla notizia portata da Seve e Mille.

“Potremmo lavorare di giorno e di notte; riposeremo solo quando Fabullo sarà guarito” disse Yughy, ma il tono della sua voce lasciava capire che neanche lui lo credeva possibile.

Nell’imbarazzante silenzio che seguì, si sentì ancora la vocina di Marthy:

“...dovremmo far fare il lavoro alla gente del villaggio!”

Tutti si guardarono l‘un l’altro: “ Ma certo!” disse Vanni “Loro sono tanti e sono grandi, possono farcela!”.

Già, ma come convincere le persone a collaborare?

Fu Max, il più bravo fra i funamboli del bosco, a rispondere,: “noi faremo un fantastico spettacolo di salti e di equilibrismo e chiederemo una borsa di noccioline a tutti quelli che vorranno vedere l’esibizione”.

L’idea sembrò grandiosa, ma nelle favole come nella realtà, esiste l’avidità e la cupidigia e uno degli scoiattoli, solo uno, di cui non faremo neanche il nome, esclamò “se lavoro io voglio essere pagato! Non faccio niente per niente!” Tale fu la rabbia della comunità per la decisione di non collaborare che venne subito allontanato dal bosco a meditare sulla sua bramosia. Il giorno dopo tutti si misero al lavoro fin dal primo mattino per pulire il bosco dai rovi e preparare il necessario ai margini del villaggio di CAMPO del RE, dove si sarebbero svolte le evoluzioni. Tutti, dal Nonno alla piccola Marthy, lavorarono sodo e il giorno della festa di S. Anna i più bravi fra gli atleti si esibirono per tutto il giorno strabiliando i presenti con evoluzioni sempre più incredibili.

Alla sera era stata raccolta una quantità di noccioline straordinaria e subito venne preparato l’estratto di nocciole. In pochi minuti la ricetta della Fata delle Valli fu pronta! Seguendo le istruzioni, a mezzanotte in punto Fabullo bevve la pozione magica e…. non successe nulla!

Nulla può descrivere la disperazione dei piccoli scoiattoli, di Fabullo e di mamma e papà. Si pianse molto quella notte, finché la stanchezza ebbe il sopravvento e tutti crollarono sfiniti in un sonno inquieto.

La mamma e il papà di Fabullo si svegliarono il mattino successivo con una strana sensazione, un senso di speranza e di apprensione; quasi avevano timore ad alzare lo sguardo… eppure sì! Era il loro piccolo quello che correva e saltava appena più in là, mimando i gesti e le posture di Max, nell’esibizione del giorno prima! La pozione aveva fatto effetto e il malefico Mago era stato sconfitto!

Infinita fu la gratitudine dei genitori del bimbo verso i piccoli, chiassosi animaletti e per giorni durarono i festeggiamenti prima che la famiglia felice tornasse alla loro casa a BorgO RIO.

Ma anche se questa sembra una fiaba, tutto quanto vi ho raccontato è assolutamente vero; ancora oggi, aggirandosi per i boschi di CAMPORE (così si chiama ora il villaggio) è possibile scorgere gli scoiattoli della Fata delle Valli, ora dotati di piccole, colorate motociclette, saltare di tronco in tronco e di roccia in roccia e ancora oggi, tutti gli anni alla festa di S.Anna, potete assistere alle loro esibizioni per la gente del Villaggio, mentre attendono fiduciosi la visita del loro amico Fabullo...

Anonimo ha detto...

Anche io voglio raccontarvi una piccola storia... è quella di una ragazza che tutti chiamano Simotitty in onore del famosissimo canarino, perchè bionda come lui e come lui sempre arrabbiata e triste al punto da non vedere più la luce e la gioia... un giorno per puro caso finisce in un sito speciale e legge una storia fantatica di un piccolo eroe che con la sua famiglia sta lottando per ritornare ad avere una vita normale... da quel momento passo dopo passo entrando a far parte di questa grande famiglia chiamata blog ricomincia a trovare anche lei la forza di lottare e di ritrovare quella luce e quella felicità che aveva perso!!! Quindi Angela tante volte ci ringrazi, ma questa storia è farti capire come siete stati voi con il vostro coraggio ad aiutarci, a farci trovare il coraggio di andare aventi al meglio... tutte le volte che la "tristezza" ritorna penso a Fabio e a quanto stia lottando, pur essendo così piccolo, e capisco che anch'io io non posso mollare.... Quindi avanti sempre uniti!!!!!!
Un bacio a tutti!
Simotitty

angela ha detto...

Quello scoiattolo del Macci...

Francesca ha detto...

che belle le storie raccontate da tutti, questo blog è sempre fantastico!
un abbraccio

Francy

paulo aimo ha detto...

Che bello il racconto del Macci,
mi ha fatto tornare alla mente quella splendida giornata a Campore, mi sono tornati alla mente il Marco il Vanni il Max toscano i ragazzini e le ragazzine sulle loro motine, presto ragazzi ci rivedremo e sarà un grande piacere.

Nonna Roby ha detto...

Bellissime le vostre storie!
Io non mi provo perché non son capace a costruire racconti.
Mi limito a complimentarmi con i frequentatori di questo blog, sempre affettuosi nei confronti di Fabullo & Co.

rosalina ha detto...

nonna Roby mi associo .. belle le storielle. ... con Fabullino essere affettuosi e' facile, perche' e' proprio lui con i suoi sorrisi che ci facilita.